venerdì 28 aprile 2017

Trimix dive Nasim wreck


Oggi destinazione  relitto  del Nasim, una classica di Giannutri fatte diverse volte sia in aria che trimx, sempre un tuffo di gran gusto!!
Il relitto del Nasim poggia su un fondale di 60mt sul fianco sx con la prua verso la costa.
La navigazione scorre tra un clima sereno, si ride e si scherza con i compari di Milano, Il mare è più calmo rispetto a ieri e in meno di 40 minuti raggiungiamo Giannutri, Cala Maestra.
Filiamo un pedagno mobile che centra in pieno il Nasim a metà nave sulla murata di destra.
Oggi  abbiamo pianificato 30minuti a 60metri ,configurazione leggera bibo 16+16 con un ottimo trimix 20/20 -Ean50 -Oxy. Vestiamo attrezzature, un po' di gas allo scooter ed eccoci sul pedagno. Segno di ok è via, giù: 2 minuti 53metri arrivati.
Il relitto lo conosciamo piuttosto bene scolliniamo la fiancata e ci lasciamo cadere lungo il ponte di coperta che è alla mia destra come se fosse una parete. Dario sta trafficando con accensione delle telecamera, io scruto avidamente sotto le lamiere attaccate alla sabbia e trovo un grosso astice fuori tana e due gamberi meccanici. Iniziamo bene!
Rasentando il fondo ci portiamo verso la zona di poppa, bingo condominio di aragoste  ce ne sono ben 6.Ci mettiamo la chiglia alle sinistra e la percorriamo a tutto gas ed eccoci  a prua, qui le strutture del relitto creano una rientranza dove si nascondono 3 grosse musdelle.
Super Nasim, stiamo facendo il pieno di emozioni e di incontri, eccoci  ancora sul ponte di coperta tra scorfani di grossa taglia e stelle marine giganti, , nel blu sfrecciano grossi dentici. Cerco di ritrovare astice per mostrarlo a Dario ma non lo ribecco, ci portiamo sulle sovrastrutture più alte dove ci sono i corrimani, il castello di coperta, il fumaiolo, tutto ricoperto da candite clavelline bianche. Ora siamo di nuovo a poppa, davanti a noi le due eliche,
Spettacolo!! con lo scooter ci muoviamo da una parte all’altra senza impicci, abbiamo già fatto due giri del relitto.
Il tempo di fondo è quasi terminato, ritorniamo vs prua e al 30` salutiamo il Nasim e scooteriamo fino a raggiungere a pochi metri di distanza la parete , dove completiamo la nostra decompressione tra un giretto con lo scooter e qualche selfie subacqueo!!
Una volta riemersi ci spostiamo a Punta secca, dove i nostri soci faranno la seconda immersione e li ci siamo scofanati bruschette di vario tipo, tris di primi ,dolce, manco fossimo al ristorante!!!
Argentario divers una garanzia, servizio top in acqua e fuori!






Full Nasim from Dario Lupi on Vimeo.

giovedì 27 aprile 2017

Banco di Santa Croce 45mt

Non potevamo lasciare Napoli senza prima aver fatto un tuffo sul Banco di Santa Croce.
Ultimo tuffo l l'avevo fatto nel 2007, mi ero dimenticato quanto fosse bello.
In sella ai nostri scooter e guidati da Pasquale abbiamo fatto giro completo di tutte  le varie secche!!
Bottom time 45
Mix: Ean28+ean50
Run time :75
Max depth:45



Banco di Santa Croce , "zona di tutela biologica" istituita nel 1993 è costituito da cinque grandi pinnacoli rocciosi . Le pareti, più o meno scoscese, a seconda dei diversi versanti, raggiungono circa 50 m. di profondità. Superati i primi 7-8 m di profondità si apre agli occhi dei subacquei uno scenario di una bellezza difficilmente immaginabile, per un tratto di mare così prossimo alla foce del fiume Sarno. Invece è proprio l'apporto dei nutrienti del fiume insieme all'oscurità (dovuta al primo strato di acqua torbida) a creare un ambiente perfetto per lo sviluppo di una rigogliosa vita di organismi sciafili. Gorgonie rosse e gialle e Axinelle cannabina fanno capolino già nei primi 18 m. Ad una maggore profondità aumenta la concentrazione di gorgonie, spesso ricoperte da uova di gattuccio, scenario quasi unico nel mediterraneo. Oltre i 30 m, si aprono alla vista del subacqueo grandi rami di Gerardia savaglia e negli innumerevoli anfratti si nascondono gattucci e grossi gronchi. Circumnavigando il pinnacolo principale, troviamo una grande spaccatura verticale che taglia in due la parete, dove la luce filtrando dall’alto attraversa l’intreccio dei rami di gorgonie, regalando ai sub uno scenario davvero suggestivo
 


Santa Croce Shoal from Dario Lupi on Vimeo.

domenica 23 aprile 2017

Trimix dive Secca di Mezzo Canale

Dopo aver caricati i gommoni con le nostre pesanti attrezzature molliamo gli ormeggi poco dopo le nove.Destinazione Secca di Mezzo Canale. Mezzo Canale è un’immersione fantastica, una delle secche coralligene più belle del Mediterraneo. Posizionata nel centro del canale fra l’isola di Giannutri, l'isola del Giglio e il promontorio dell’Argentario, a ridosso della batimetria dei 100 metri, in una zona molto particolare per la sua conformazione geologica.Una montagna che dai 100 metri sale fino ai 25 metri, con pareti ripide fino ai 50-70 metri, per proseguire la corsa verso gli abissi più dolcemente formando splendide franate di massi.Il nostro obiettivo sono proprio questi massi esterni tra i 65 e 80 metri  dove vive una fittissima e spettacolare colonia di corallo nero.C’è incertezza a bordo, le condizioni meteo non sono eccellenti, il gommone avanza tra le onde e si balla decisamente, non siamo sicuri che si riuscirà ad ormeggiare.
A bordo ci sono anche gli amici Milanesi Luca, Lorenzo, Giusy, che abbiamo incontrato per caso all’Argentario, piccolo il mondo della subacquea.Il gommone rallenta... il boss, Simone Nicolini butta giù l’ancora, per lui è ok se po' fa, le condizioni ci sono!!! Daglièèèèè!!! Diamo inizio alle danze! Contro ogni aspettative in superficie non c’è corrente, ma il mare è piuttosto formato, i primi a saltare siamo noi. Abbiamo pianificato 30 ‘di fondo trai 70/75 metri con un run time di 120 minuti. Nel bibo16+16 ho un ottimo trimix 14/50, per la decompressione 3 stage con 25/35-50/15-OXY.Vestire il bombolame con mare così formato qualche impiccio lo da, ma devo dire che lo scooter mi da una grossa mano e spostarsi tra le onde è un gioco da ragazzi e in tempo zero sono sul pedagno pronto per la discesa. Cappello della secca 25metri,me lo faccio scivolare davanti fino a raggiungere un primo gradino a 50metri, aspetto Dario che sta aprendo i bracci dei fari della telecamera, giù ancora -72metri fondo della secca. Non c’è corrente bene. Le pareti sono completamente ricoperte da gorgonei rosse, e gialle, ora obiettivo è trovare il vero corallo nero. Simone ci ha spiegato di allontanarci dalla secca principale e mantenendo la batimetrica 65/70 dopo aver incontrato una grossa rete da pesca alla nostra dx dovremmo trovarlo.Usciamo vs il largo, nulla zero non lo troviamo, rientriamo vs la secca, lo scooter ci agevola il lavoro e ci spostiamo con disinvoltura , impensabile a pinne coprire questi tragitti senza affaticarsi. Ci riportiamo fuori una seconda volta ed eccolo, questa volta ci siamo, ai nostri occhi ci si presenta una foresta incantata di corallo nero mai mi prima di allora mi era capitato di osservare questo animale in colonie così rigogliose. In Liguria su secche oltre i 70 e su qualche relitto mi era capitato di vedere qualche ramo, ma qui lo spettacolo è superlativo! Rimaniamo diversi minuti a goderci questo spettacolo, Dario fa video, io  faccio il modello, ci siamo davvero divertendo, sono proprio soddisfatto, sono certo che anche Dario sta godendo!!! Abbiamo gironzolato in lungo e largo, sono passati quasi 25 minuti dobbiamo recuperare la via del ritorno e ritrovare il corpo principale della secca.

Diamo fuoco agli scooter, Dario mi indica correttamente la rotta da seguire, Grande Darietto!!! e via ecco di nuovo a 70metri alla base delle secca, trascorriamo gli ultimi minuti godendoci questo spettacole fondale, arriva il 29 ci siamo ,iniziamo la risalita.
La risalita è in parete tra gorgonie giganti, timide aragoste, qualche scorfano, facciamo i nostri cambi gas, incrociamo Luca, Lorenzo, Giusy li salutiamo e arriviamo sul cappello principale a -25 metri dove ad attenderci ci sono decide di dentici in caccia che sfrecciano nel blu, che spettacolo, che tuffo, ora abbiamo un po' di deco da smaltire ma ne è valsa la pena, riemergiamo dopo 120 minuti, il mare non ha mollato, guadagniamo il gommone e via a raccontarcela. Partiti pensando di non riuscire ad ormeggiare, di trovare corrente, brutta visibiltà, alla fine il mare ci ha premiato e ci ha regalato un tuffo che rimarrà per sempre nei miei ricordi subacquei.
Black Coral at "Mezzo Canale" shoal from Dario Lupi on Vimeo.

venerdì 14 aprile 2017

Secca di Santo Stefano

Non di soli relitti vive il Subacqueo. Dopo i mesi di mare agitato e torbo, dopo le acque scure e fredde dei laghi, dopo i relitti austeri e introspettivi, volevamo tornare a godere di una delle gioie più accessibili della subacquea: "L'immersione naturalistica" fatta a quote ricreative.
Un tuffo easy , sereno, per rilassarsi e stare insieme agli amici, meglio di un giro in SPA. 




 La secca in questione è un altopiano di circa 8 km di perimetro con una profondità che varia dai 18 ai 40 metri, per noi è perfetta.
Agevolo un breve montaggio del video catturato.

Bottom time 45
Back Gas EAN32
Deco Stage: Oxy.
Runtime: 75
By Dario Lupi




A Dive on Santo Stefano Shoal from Dario Lupi on Vimeo.