Dopo
qualche mese di pausa, il blog torna a respirare... anzi, a prerespirare!
Questa volta vi porto con me in un’avventura subacquea tra Ischia,
Positano e Procida, con quattro immersioni da sogno e una squadra di buddy
ormai collaudata:
- Paolo Pellegrini (JJ ECCR
diver)
- Dario Lupi (Inspiration
ECCR diver)
- Paolino Altomare (Megalodon
ECCR diver)
- Filippo Mauri (CA diver)
Partenza
comoda il giovedì, direzione Miseno, e già venerdì eravamo in acqua
per la prima immersione: il relitto del Valsavoia, al largo di
Positano, con imbarco da Castellammare.
Per questa spedizione ci siamo affidati allo Stabia Diving Center di
Bruno Schisa e Antonio Lettini.
Sul
“Valsa” c’eravamo già stati nel 2018, allora in circuito aperto. Tornarci oggi
con i rebreather ci ha regalato un tempo di fondo più generoso
— circa 40 minuti — e la possibilità di esplorare ogni angolo
del relitto.
A mio avviso, resta uno dei migliori mai fatti: strutture ancora
integre, cannone a poppa, cassero a prua con
diversi punti d’ingresso, corallo nero sulle murate e
una visibilità eccezionale. Oggi, tra l’altro, è sempre meno
frequentato: un vero gioiello sommerso.
Punta
Sant’Angelo: la regina di Ischia
Dopo
le tre ore complessive di runtime del giorno prima, il sabato ci siamo diretti
verso la leggendaria parete di Punta Sant’Angelo, a Ischia.
Considerata una delle più belle e profonde del Mediterraneo, questa immersione
è un must per ogni sub tecnico che si rispetti.
Durante
la navigazione ci prepariamo: fa caldo, e vogliamo essere pronti a entrare in
acqua appena il gommone si ferma.
Ormeggiamo vicino alla punta, dove c’è anche un’altra barca. Un tuffo per
rinfrescarci, poi si vestono i reb, si completano i check, e si parte.
Con noi oggi c’è anche Bruno. Si scarica il gav, scooter in
avanti... e giù!
Attraversiamo
due grandi rocce e la parete si apre sotto di noi, imponente. La teniamo sulla
destra e ci lasciamo scivolare lungo questa murata che sembra non
finire mai.
Durante
il briefing ci eravamo dati un limite di 100 metri, ma la bellezza
del sito ha avuto la meglio: quasi nessuno è riuscito a trattenersi.
Io tocco i 115 metri, poi risalgo per ricongiungermi al gruppo
a 90 metri. Scooter a manetta verso due pinnacoli a
75 metri: un vero bosco di gorgonie bicolore.
Paolo
mi segnala un gattuccio enorme, completamente fuori tana. Foto,
video, e si riparte.
Ci spostiamo in una zona dominata dalle Gerardia savaglia, giallo
vivo, spettacolari. Poco più in là, un pesce San Pietro: lo
rincorriamo con gli scooter.
A 50
metri le gorgonie bicolori lasciano spazio a quelle rosse e alle Eunicella
cavolinii. Nelle spaccature, colonie di gamberi Parapandalus si
muovono freneticamente.
Il TTS ci
avvisa: runtime totale 180 minuti. È ora di iniziare la risalita e
la decompressione.
Seguiamo la parete, che continua a regalarci incontri: salpe,
castagnole, saraghi ci accompagnano fino alla fine.
Dal
gommone calano le cime, agganciamo le bombole di bailout e al minuto 180
riemergiamo, felici e carichi di emozioni.
Senza dubbio, una delle più belle immersioni mai fatte in
Mediterraneo in 25 anni di subacquea.