lunedì 26 giugno 2023

Tombant des Americans 55/75MT

Oggi secondo giorno di immersioni in costa Azzurra.

Ieri ci siamo concessi un bel tuffo da 100 minuti sulla secca di Santa devota, oggi siamo diretti sul giardino sommerso di Eva's Garden.

Il gruppo è lo stesso di ieri , si sono aggiunti 3 francesi .

La navigazione è di quasi un' ora  ,ci godiamo la costa , ci lasciamo alle spalle Montecarlo con il suo museo Oceanografico e i suoi palazzi eleganti  a seguire Nizza, si scattano foto , qualche video , ambiente rilassato si chiacchiera in attesa di raggiungere il punto 

La barca decelera siamo arrivati.Iniziano i preparativi ,vesto il reb, scaldo il filtro, siamo pronti a saltare ma dalla regia segnalano una rete proprio in prossimità della secca...azz cambio programma. Dove si va? si va sul Tombant des American

Per noi sono tutti siti nuovi ma i compagi in barca esperti conoscitori del luogo mi sembrano ugualmente contenti. Passiamo dalla modalità secca alla modalità caduta/paretone.



Sono seduto con muta e reb vestito, guanti stagne e cappuccio, il caldo si fa sentire, chiamo Filippo e gli chiedo di passarmi il doccino con l'acqua che  c'è a poppavia. Una bella rinfrescata è quello che ci vuole. 

Finalmente ci siamo, si butta il pedagno e via saltiamo in acqua. Siamo un bel gruppetto 6 rebdivers+ Filippo e Mauro in CA, tutti con scooter. 

Zero corrente , ultimiamo i controlli e giù sperando di non incontrare la brutta visibilità di ieri. Ci dice bene, arriviamo sul fondo, ad attenderci acqua cristallina e un plateu di sabbia bianca, poco distante una caduta con pendenza di 90° , un burrone , una paretone infinito  che scende sicuramente oltre i 100m.

Qui abbiamo trovato quanto di meglio possa offrire il mar mediterraneo.

Paramuricea clavata con tutti polipi aperti , Spugne gialle, Corallo rosso, grottoni pieni di gamberi e grosse musdelle. Un piccolo ramo di Gerardia Savaglia giallo acceso  in aggressione su una gorgonia rossa.

Boschi di corallo nero tra cui nei rami fanno bella mostra la Filograna di mare.

Due bellissime aragoste di grossa taglia sono completamente fuori tana ad attenderci

Mantengo la batimetrica dei 65mt faccio delle puntate a 70/75mt , incrocio Paolo e Mauro ci scambiamo segnali compiaciuti, ce la stiamo godendo , era da tanto che non mi immergevo in un posto cosi interessante .

La parete è invitante e complice la buona visibilità mi richiama verso il fondo ma è importante rimanere nel gruppo. 

Qualcuno avvista anche un pesce luna. Il tempo di fondo purtroppo sta volgendo al termine, raduniamo il gruppo, aspettiamo Paolo Fossati che sta facendo ancora qualche foto è scoccato il 35' abbiamo un run time di oltre  due ore davanti a noi. Si stacca.

Ripassiamo dal pedagno ,dove su diverse fili da pesca sono avvolte da spettacolari gorgonie rosse che sembrano sospese nel vuoto.

Luca Coltri segna la via con la bussola. Si va in direzione della costa. Non ci si annoia lungo il pedagno ma ci si gode la risalita finendo la decompressione .

Salpe, castagnole, cefali e saraghi ci fanno compagnia fino al 115 dove finalmente raggiungiamo l'aria.

Siamo tutti molto soddisfatti di questo tuffo che ci ha ripagato abbondantemente.

Posto davvero pazzesco dal quale non vorresti venir più via e dal quale appena uscito pensi già quando potrai tornarci!

 

 



lunedì 6 marzo 2023

Cave Experience:Grotte di Oliero

La zona  della Valstagna è famosa per alcune importanti risorgenze delle quali fuoriesce la maggior parte dell'acqua assorbita dall'Altopiano di Asiago.

Ci sono principalmente tre sistemi. Oliero (Cogol dei veci e Cogol dei Siori), Risorgenza di Ponte Subiolo (Elefante Bianco) , Risorgenza dei Fontanazzi. 

Le grotte sono caratterizzate da una temperatura attorno agli 8/9°C durante tutto l’arco dell’anno, e le condizioni di visibilità e flusso possono cambiare in maniera improvvisa, a seconda delle precipitazioni. Le immersioni nelle grotte di Oliero sono vincolate da un permesso da richiedere precedentemente all’ente gestore.





Per questi tuffi il team è quasi al completo, sia l'anno scorso che quest'anno abbiamo cercato di organizzare un bel gruppetto 3/4 amici per poter condividere l'esperienza 

Per noi sono esperienza nuove ,diverse e come tutte le cose nuove hanno il fascino della scoperta e dell’incognita.

Sono 3 le immersioni fatte al Cogol dei Siori effettuate con Dario e Mauro ma soprattutto  con Filippo cave diver esperto che ci sta iniziando a questa attività.

Oggi  decidiamo di spingerci un po'  più in là , non avanzeremo  con la regola dei terzi sul bibo come abbiamo  fatto precedentemente, ma oltre il bibo utilizzeremo  anche una  stage di ean50 e una  stage con Trimx per la parte oltre i 40mt.






Arriviamo alle 10:30 ad aspettarci una bella giornata di sole, poca gente nel piazzale rispetto alla settimana scorsa, meglio, possiamo parcheggiar la macchina al sole e più vicino possibile all'ingresso.

Ogni volta che arrivo qui rimango estasiato dal luogo. II l rumore dell’acqua che scorre in sottofondo , le acque del laghetto  di una trasparenza incredibile, non ti possono lasciare indifferente.

Il contesto fuori dall'acqua vale da solo il prezzo del biglietto, qualche foto di rito e partiamo abbiamo un bel un pò di materiale da movimentare

Filippo ha portato con se un carrellino e in un paio di viaggi abbiamo trasportato tutto in prossimità di alcune panchine sulle quali ci vestiremo.

Bibo e 2 stage per il sottoscritto contenenti aria- ean50-20/30, idem  Filippo che ha anche una 7l di oxy.

Vestiamo le mute al sole e dopo aver imbarcato tutto su un barchino attraversiamo il laghetto per raggiungere ingresso della grotta , e li che lasceremo le due stage .

Escono alcuni ragazzi a cui chiediamo come è? Bellina è la risposta , quanto meno il flusso che ci sembra sostenuto ,è gestibile.

Ripassiamo il piano di immersione e vestito il bibo saltiamo in acqua e guadagniamo  nuovamente  l’ingresso della grotta.

Arriviamo in prossimità del pozzo ci sono delle luci , qualcuno sta uscendo è Pedro Balordi riconosco il doppio scooter e tramite facebook sapevo che si trovava ad Oliero per  completare alcuni tuffi esplorativi.

Ora è il nostro turno ci siamo, si va, ok di intesa e  si scende.

Raggiungiamo il fondo ,Filippo attacca oxy a 6mt alla maine line e si parte respirando ean50.

La grotta nella prima parte ha una buona visibilità almeno 10mt , siamo sulla maine line e cerchiamo di avanzare gestendo un discreto flusso , a tratti ci dobbiamo riposare e aiutare attaccandoci alla cima guida che in questo punto è di dimensioni generosi e ben fissata.

Il flusso in questa prima parte è una costante, l’abbiamo trovato in tutte le immersioni. I Consumi un po' ne risentono e dopo una 15’

la morfologia cambia e la sezione prende la forma di un laminatoio lungo 20m, largo 10 -12m ed alto al massimo 1m. Meno male che l'acqua trova il passaggio anche attraverso altre gallerie laterali più o meno piccole per cui la corrente non si intensifica non dovendo  sottostare al ben conosciuto e malaugurato effetto Venturi. Finito il laminatoio la galleria diventa molto più ampia, la corrente logicamente quasi impercettibile. Vediamo le torce di due ragazzi a sx,  noi seguendo la linea guida giriamo a destra .


                               

                               
 




Abbiamo consumato un filo più del preventivato ad ogni modo lasciamo ean50 sulla linea, la recupereremo al rientro, ci servirà per la decompressione.



Passiamo al bibo ad aria e continuiamo il nostro percorso , qui la visibilità è leggermente peggiore rispetto al primo pezzo, arriviamo intorno ai 35mt e passiamo alla stage di 20/30 e dopo qualche minuto ci troviamo a 50/55mt.

La visibilità ritorna eccezionale, la cima non è più attaccata al fondo ma lungo la parete di sx.

Siamo dentro per oltre 450mt , questa zona della grotta non ho avuto ancora modo di visitarla, mentre Filippo con i suoi buddy attrezzati di scooter qui ci sono stati diverse volte.

Il fondo qui cambia .A tratti ci sono delle spiaggette di sabbia e ghiaia. L’ambiente regala emozioni, sono tranquillo me la sto godendo ma purtroppo il manometro della s80 segna 100 bar a malincuore ci tocca rientrare, mi spiace avrei voluto andar avanti , il fondo iniziava a risalire , ma non ci sono deroghe, plan your dive and dive your plan.

Inveriamo il senso di marcia , si rientra. La corrente a favore ci spinge verso uscita, ritroviamo ean50 poco fuori il laminatoio , facciamo lo swicth , abbiamo 25 di deco da smaltire, ci godiamo il rientro e arriviamo in prossimità dell’uscita. Filippo fa un ulteriore cambio su oxy mentre io mi secco il mio ean50 .E il 75’ il computer ci segnala che possiamo uscire .Abbiamo il bibo ancora con 170bar e le s80 come da piano vuote, tutto è andato come pianificato , ora guadagniamo l’uscita gattonando nell’acqua a 1mt poi spazzati dalla corrente ci troviamo nel laghetto.  Anche questa avventura è andata alla grande! Ora recuperiamo le nostre cose lentamente  , il piazzale si è popolato di alcuni sub svizzero tedeschi di supporto a Balordi . Lasciamo Oliero poco dopo le 14  ,e ci dirigiamo in pellegrinaggio alla poco distante grotta dell’Elefante bianco e poi via a mettere meritamente le gambe sotto il tavolo presso la Birreria Trenti.




 



Foto scattate da Dario Lupi  nei diversi tuffi effettuati


giovedì 22 dicembre 2022

Corso Rebreather Megalodon Mixed Gas 60mt

Il percorso di crescita con utilizzo del Rebreather continua. Dopo 7 mesi  di immersioni lago e mare, con ben 2 tuffi a settimana , abbiamo maturato le ore per accedere al secondo corso che prevende utilizzo di miscele trimix nel diluente  con il raggiungimento della massima profondità di 60mt.


Per questo corso si cambia istruttore. Maurizio Ghiotti. Maurizio lo conoscevo già di vista, ci siamo incrociati in qualche uscita dal Centro sub Tigulio e dopo un primo contatto ci accordiamo per un tuffo in amicizia  sul lago Maggiore, località Castelveccana , luogo che poi diventerà la nostra base operativa per il corso.



Maurizio utilizza e fa formazione  Rebreather dal 2007. Sono moltissimi anni che è un sul campo è ha maturato una buona esperienza sull'utilizzo di piu macchine passando tra: Ispiration, Megalodon, JJ

Il percorso proposto mi sembra ben strutturato , sono previsti 5 giorni di lavoro , 8 tuffi, una lezione su quello che è la manutenzione macchina , un  ripasso sul suo funzionamento, tutto molto stimolante.

Si parte a metà novembre, con ritrovo di buon mattino  a Borgomanero presso Pellicano Sport.

Oggi niente acqua , ma una bella lezione a secco sulla manutenzione macchina.

Maurizio conosce il Megalodon in maniera estremamente  dettagliate andiamo a smontarlo pezzo, pezzo, pulito, lubrificato, un lavoro egregio . Questa parte mi è stata davvero utile, conoscere ogni singolo pezzo della macchina che porti sulle spalle è fondamentale. Ci lasciamo poco prima delle 19 e ci diamo appuntamento all'indomani sul lago d'Orta per fare le prime due immersioni.




Ritrovo alle 9 presso, dopo un caffettino al bar raggiungiamo la spiaggia dalle fionda che rimane esposta al sole che visto la  fredda mattinata di fine novembre non guasta.

Spiaggia con logistica comoda, con panchina e facile accesso al lago. Le due immersioni verranno svolte in basso fondale, dove la gestione del reb  e delle immissioni di gas del solenoide sono più complesse. Ripassiamo tutti gli skill base : passaggio al circuito aperto, lavaggi per high ppo2, scenario boom, mantenimento della pp02 con hud, allagamento macchina.  Attacca e stacca i by pass ossigeno e diluente, gestione oxy nel circuito con apertura e chiusura manetta. Per ognuno di questo esercizio oltre ad essere un ripasso mi porto a casa anche ulteriori dettagli e approfondimenti  rispetto al corso helitrox. 

Dopo le prime sul lago d'Orta ci trasferiamo sul lago Maggiore più precisamente a Castelveccana.







La prima immersione che faremo qui prevede i seguenti skills: 3 passaggi al circuito aperto a diverse profondità 5mt, 21mt e anche alla massima quota dei 60mt , dove trascorreremo 25 minuti per poi lanciare il pallone e risalire. Sessione interessante, esercizi svolti discretamente , le fruste sui bailout devono essere pronte e posizionata bene .Interessante poter svolgere gli esercizi alla massima quota operativa. 

Ci diamo appuntamento per la settima successiva, oggi abbiamo in programma due tuffi, con un intervallo di 1,5h .20@60 il primo e 20@50 il secondo

Entrami i tuffi gestiremo la macchina in manuale ,dosando bene ossigeno sia in discesa che in risalita, in entrambi i tuffi abbiamo fatto i soliti passaggi in aperti a 6, 21 e 60mt, per un totale di 8 passaggi in aperto in 2 tuffi. In una immersione abbiamo usato anche lo scooter che crea complessità nel gestire esercizi , qualche scenario boom a sorpresa e in ultimo abbiamo provato utilizzo della macchina in SCR per 15'.Questo è uno scenario dove sei al buio. Immaginiamo di aver perso la lettura dei sensori si possono fare svuotamenti e ricariche del loop  dopo cinque respiri e dopo aver svuotato i contro polmoni .Procedura discutibile perchè effettivamente non hai la certezza di quello che stai respirando, preferibile passare al circuito aperto di emergenza.

Il corso prosegue con continuità e a distanza di un settimana ci troviamo sempre a Castelveccana. Ad accoglierci una pioggia copiosa, pensiamo di essere gli unici invece ecco apparire altri 3 matti, pronti a sfidare le intemperie. Anche oggi abbiamo in programma 2 tuffi con un intervallo di 1,5h .20@60 il primo e 20@50 il secondo due tuffi. Nel primo tuffo oltre i soliti passaggi in aperti a 6, 21 e 60mt abbiamo una configurazione pesante: tre stage e scooter. Alla massima quota abbiamo simulato la perdita dell'oxy , abbiamo istallato oxy off board dalla 7litri e gestito tutta la risalita immettendo ossigeno manualmente. Secondo tuffo i soliti passaggi in aperti a 6, 21 e 60m gestione macchina manuale, lancio del pallone da 20mt, risalita in libera con punto bussola per ritrovare la riva. Archiviamo anche questa sessione  e  come in tutte le sessioni continuiamo il ns debriefing dal Kebabbaro davanti ad una bella pizzetta. Durante la settimana mi annoto delle domande da sottoporre a Maurizio che puntualmente mi risponde in maniera dettagliata. Ci diamo appuntamento a sabato prossimo per la chiusura del corso.

Ultima immersione del corso prevede uscita di emergenza sul circuito di baoilout  alla massima quota di 60mt ,passando alla miscela di fondo 20/30 impostare le elettroniche primaria e secondaria ,aprire la valvola di scarico e gestire la risalita, arrivare a 20mt e fare cambio ean50.Esercizio è stato svolto bene, diciamo che la confidence con il circuito aperto è ancora buona. La velocità di risalita è stata gestita bene svuotando i  sacchi e in alcuni casi aiutandosi con svuotamento dsv. Considerazione uscita in circuito aperto  è una situazione davvero complessa  finchè sei al lago la gestisci risalendo lungo la parete,  ma se fossi al mare devi abbinarci anche una risalita in libera che aggiunge criticità a una situazione già complessa.



venerdì 1 aprile 2022

Corso Rebreather Megalodon Helitrox Decompression Diver

Il blog è fermo da un po',  è un periodo di grandi cambiamenti, provo a raccontare qualcosa in merito al corso Reb  Megalodon  helitrox decompression diver 45mt TDI.

La decisione di fare “il passo” è stata travagliata, erano anni che questo argomento era oggetto di discussioni all’interno del nostro team .La scelta è sempre stato procrastinata , alla fine in circuito aperto riusciamo a fare un mucchio di cose ,molto profonde ,perché passare al reb?

I motivi per me sono stati semplici e pratici. In primis avevo voglia di fare qualcosa di nuovo, riaccendere  la passione, mettere nella testa qualcosa di nuovo. Secondo ,aumentare la numerica dei tuffi in miscela che faccio durante l’anno, certo in circuito aperto non ne faccio pochi ma qui sarei sempre in trimix.

Terzo con  i prezzi dell’elio praticamente raddoppiati ha poco senso continuare a girare in CA, ma soprattutto penso sia la via per poter continuare a praticare immersioni di un certo livello per i prossimi anni.


Quale macchina scegliere? 

Qui bisogna fare i conti con il budget, con alcuni aspetti logistici , sicuramente non si hanno le competenze adeguate per scegliere al meglio e consapevolmente, ma devo dire che la mia scelta era essenzialmente  tra due macchine Megalodon e Ispiration.

Entrambe macchine molto diffuse, molti amici le hanno e mi hanno consigliato nella scelta,poi ovviamente l’ultima parola spettava a me.

Fin da subito sono stato attratto dal Megalodon più precisamente apecs 2.7, un modello che hanno moltissimi profondisti , molto apprezzato, chi lo ha se lo tiene stretto, seppur è un macchina datata ne vedi in giro ancora tanti.

Il Meg è un rebreather essenziale, semplice, ritenuto molto affidabile , costruito con ottimi materiali e questo di può capire subito osservandolo.

Come funziona acquisto?

Ci si apposta sui mercatini, ci si inizia a farsi un idea, si valutano offerte,  ma c’è sempre un rischio dovuto ad un acquisto cosi importante. Obiettivo era non acquistare da uno sconosciuto e soprattutto non acquistare all’estero.

Dopo diverse telefonate con amici e possibili venditori decido di acquistare il reb tramite quello che poi diventerà il mio istruttore: Marcello Bussotti. Trainer TDI subacqueo di grandissima esperienza e profondista di primo piano.


Il corso è preceduto da diverse lezioni via web, post cena, oramai dopo due anni di pandemia siamo tutti abituati a webinar ,meet ecc.ecc

La parte pratica invece è struttura in tre weekend.


Il debutto nel mondo del silenzio avviene in Toscana , più precisamente a Calafuria.

Arrivo di buon mattino ,trovo un parcheggio a fatica, siamo a Marzo la giornata è splendida sembra estate c’è già chi fa il bagno , dalla regia dicono che la visibilità sia buona.



Devo dire che aver avuto il reb in sala con me per diverse settimane mi ha permesso di familiarizzare con l’assemblaggio.

Assembliamo il reb attraverso i 46 punti della check list ufficiale, facciamo il filtro e via vestiamo il reb e iniziamo la pre respirazione.

Ci portiamo in acqua agganciamo la stage con  qualche difficoltà (visto anche la posizione dei sacchi contropolmoni).

Ci portiamo al centro della baietta e via si scende, la discesa scorre bene riesco a scendere senza impicci, il respiro seppur diverso mi strega e non lo trovo assolutamente più difficoltoso .

Riesco a rimanere sul fondo , compenso con la stagna e dopo un giretto sul basso fondale con ottima visibilità diamo il via agli esercizi che poi si ripeteranno anche nel tuffo pomeridiano.

Passaggio in ca, aprire e chiudi boccaglio, cambio set point, mantenere ppo2 manualmente, high ppo2 e lavaggi  , scenario boom.

Facciamo le nostre due ore , alcune cose vanno bene altre da migliorare, dopo un aperitivo al tramonto ci salutiamo e ci si diamo appuntamento per cena.




Il weekend in Toscana non prevede solo tuffi da riva ma anche due tuffi dalla barca. Per l’occasione ci siamo appoggiati al diving Bolle di Azoto di Enrico Teneri. Logistica ottima, ambiente caldo, posto ideale per continuare il corso .

Facciamo ulteriori due immersioni , anche oggi troviamo visibilità buona e ripetiamo gli esercizi ,devo dire che si fa fatica non tanto ad andare in acqua ma a fare gli esercizi per mettersi in sicurezza in modo adeguato .







I lavaggi creano della variazioni nei sacchi che compromettono l’assetto, si fa fatica a fare gli esercizi senza muoversi come un disperato, penso sia normale, c’è da lavorarci.

Finite le prime quattro ore , l’appuntamento è al Rapareb Meeting di Moregallo. L’evento a mio avviso è riuscito molto bene, presentazioni macchine, diverse prove  in acqua e per me è stata un occasione di confronto e di apprendimento . 

Moregallo per me è casa e poter fare ulteriori quattro ore qui è una comodità logistica non indifferente 





Il lago per questi giorni ci regala condizioni davvero ostili, scarsa visibilità , onde , vento,  tuttavia riusciamo a portare a termine l’addestramento.

Gli esercizi procedono più fluidi e devo dire che qualche impaccio inizia a scomparire.

Inoltre ho avuto il piacere di fare anche un ora in acqua con il amico istruttore CA : Gianluca Paleari.

Per me è stato un ottimo momento per verificare anche presso un altro istruttore il mio livello di preparazione.



Ci lasciamo alle spalle anche il Moregallo , a questo punto le ore macchine sono 8. Ci diamo appuntamento a Genova per l’ultima immersione di corso: Haven wreck  presso Libeccio Tek diving.

Per quest’ultima immersione ho caricato un diluente ricco di elio :20/30 , abbiamo in programma un giro di una mezz’oretta sui primi ponti, max 40mt .

Haven fa un po' la timida e non si mostra in tutto il suo splendore ,tuttavia riusciamo a fare la nostra immersione e chiudere il corso .

Con l' immersione sui primi ponti della petroliera Haven si conclude il corso Helitrox Megalodon Tdi.

Entro in questo "nuovo mondo" del circuito chiuso, dopo 22 anni di immersioni  con le amate bombole ma  non vi nascondo che era arrivato il momento di fare qualcosa di nuovo, di mettersi nuovamente in gioco...


Al netto di tutto la cosa più importante è che la passione sia  sempre la stessa, e che la voglia e  la determinazione di andare sott'acqua siano immutate.

Ringrazio il mio istruttore Marcello Bussotti  per la professionalità, attenzione con cui mi ha guidato in questo percorso. 


Grazie Boss!!! 

Ora si inizia a camminare da soli e sotto a macinare acqua ed esperienza.

La fine di un corso non è un traguardo, ma è il punto di partenza.


Ne approfitto anche per ringraziare qualche amico in particolare Cristian, Lorenzo, Gianluca che in questo periodo  mi hanno supportato e sopportato  con qualche buon consiglio!! 

Grazie ragazzi.



sabato 31 luglio 2021

Trimix Dive. Secca della Lanterna 83/95mt

Situata nel mare antistante alla Lanterna di Genova, la Secca è considerata una delle immersioni naturalistiche più belle della Liguria. Si tratta di alcuni panettoni e scogli che da 95mt risalgono fino a 83mt.


E’ un sito relativamente poco battuto,per quanto ci riguarda, abbiamo cercato diverse volte di organizzarla ma poi, il meteo non è stato dalla nostra.

Il run time per queste immersioni parte dal lunedì, preparazione miscele, attrezzatura da sistemare, l'importante è avere tutto pronto per venerdì sera, data in cui si carica la macchina per l’indomani.

L'appuntamento è presso Libeccio Tek Diving di Genova per le 8:00, ma il viaggio parte subito in salita. Un forte rallentamento ci obbliga a seguire strade secondarie. Sono le 6:00 di mattina e scorrazziamo a tutta velocità in piccole stradine di campagna, sperando di non incontrare nessun trattore.

Ad ogni modo, le cose alla fine si mettono per il verso giusto e del resto Genova è dietro casa. Poco dopo le 8:00 siamo in zona fiera, un po' di slalon tra le persone in coda al centro vaccinale e finalmente guadagniamo l’imbarco.

 

Effettuiamo i saluti di rito con i padroni di casa Fulvio e Clara e via sotto con i preparativi. Bibone in spalla, zampettiamo sui tubolari del gommone facendo attenzione a non cadere, faccio fare un ricarica di ean50, una pompata al bombolino e via ci siamo si parte direzione Lanterna.



Per questa immersione il team è composto da Filippo Mauri, Dario Lupi e il sottoscritto, oltre a 2  divers in eccr.

La distanza che separa il diving dal punto di immersione è di pochi minuti, arrivati sul punto filiamo un pedagno mobile che corre a tutta velocità verso il fondo.

Per questa immersione abbiamo pianificato 25 di bottom con un mix di fondo 13/60 a seguire 3  deco 20/30 ean50 e oxy. Il posto è nuovo per tutti, la visibilità e l’orientamento potrebbero le vere insidie di questa immersioni, ma oggi ci ha detto bene.

Scendiamo a tutto gas lungo la cima, 1 minuto 30 metri, sul muso del dpv ho la strobo accesa che sbilancia leggermente lo scooter, 2 minuti 60mt vedo i ragazzi con il reb che sono scesi prima di noi di qualche minuto, mi domando: ma che ci fanno ancora lì? Non scendono?

Ad un certo punto realizzo che quello che vedo sotto di noi è il fondo.

 
Sono a 60 mt vedo nitidamente il fondo della secca, vedo nitidamente i due ragazzi con il reb, visibilità atomica! Oltre le aspettative: almeno 25mt .E' oro colato avere queste condizioni a 90mt su Genova.

3 minuti 85mt, posiziono comunque la luce strobo, avere un riferimento per il rientro è sempre d’aiuto, sulla cima c’è un po' di bando, fisso la strobo a 5 mt dal fondo cosi da poterla vedere al meglio.

 

Si parte: siamo di fronte a un vero e proprio bosco di gorgonie bicolori, alcuni rami sono alti almeno un metro e mezzo. Gli astrospartos, alias stelle gorgone, sono ovunque , le gorgonie sono tutte aperte, complice anche una leggera correntina che ha pulito per bene!

 

Per chi ama fare immersioni naturalistiche fonde è nel posto giusto. Biologicamente siamo in un posto dove il corallingero è di altissimo livello, ricci matita, ricci melone, spugne ad orecchie di elefante, nelle spacche trovo due grosse galathe che si nascondono al mio passaggio.

C’è una parte della secca dove ci sono eunicelle cavolini arancioni/gialle , sugli altri  panettoni dei boschi di gorgonie bicolori tra cui troviamo ben due pesci San Pietro, non molto grandi, ma si lasciano guardare.

Con lo scooter giriamo su tutti i panettoni più volte. Scocca il 25’ si chiude il sipario. Filippo sgancia la strobo, cominciamo la decompressione, l ‘acqua è calda, zero corrente tutto procede per il meglio, al 128 riemergiamo.



In barca ce la raccontiamo e scambiamo impressioni sulla bella esperienza sorseggiando un succo di frutta e mangiando un buon panino!

 






Sotto trovate le immagini video che parlano da sole. 

Secca della Lanterna, short Cut from Dario Lupi on Vimeo.

Qui sotto c'è  la versione  long cut , per maggiori dettagli  e visione d'insieme.

https://vimeo.com/581891159

lunedì 28 giugno 2021

Secca dei due Balconi 37/45mt

Tra il porto di Arenzano ed il relitto della Haven c'è una secca chiamata "Secca dei due balconi".  È caratterizzata da un insieme di rocce e pinnacoli che si ergono da un fondale  fangoso di circa 45 metri. Proprio il fango rende la visibilita' sempre piuttosto scarsa. 

Tutte le rocce sono incredibilmente tappezzate da gorgonie rosse, gialle e camaleont di notevoli dimensioni. Fortunatamente la mucillagine che imperversa sul parco di Portofino qui sembra non esistere... gorgonie pulite e tutte aperte, un vero spettacolo

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Foto by Marco Mori