domenica 18 giugno 2017

Uboot 455 Trimix dive -113metri



Il sommergibile tedesco U-455, di cui gli abitanti delle zone del levante vociferavano da diversi anni fino a farlo diventare una leggenda, fu riportato alla luce nell’agosto del 2005 dal sommozzatore genovese Lorenzo Del Veneziano, grazie ad una segnalazione dell’amico Andrea Tutino.
Il relitto dell'U-455 si trova su un fondale fangoso a circa 120m, inclinato di circa 45°, quasi come se fosse in procinto di effettuare un'emersione rapida, infatti l'estremità della prua si trova a 90m. I 54 marinai morti durante affondamento sono ancora a bordo

Immersione sull'U-Boot è da considerarsi un tuffo davvero impegnativo, sia in circuito chiuso, e a maggior ragione, se fatto in circuito aperto.






Le sensazioni che un tuffo di questo tipo genera, sono indescrivibili. La pianificazione, l’organizzazione, l’aspettativa, la tensione, l'attesa, la paura e la giusta carica di adrenalina ci accompagna per tutta la settimana.

Il team, è composto da tre diver: il sottoscritto, Dario Lupi e Andrea Alpini. Andrea l'abbiamo conosciuto, per caso ,un mesetto fa, attraverso il diving Tigulio ed è nato subito un ottimo felling.
Abbiamo fatto un tuffo di conoscenza con una mezz'oretta di fondo, su un relitto a 70m qualche settima fà e ora, eccoci qua, a giocarci la nostra immersione sul sommergibile.
Il mitico U-Boot di Portofino lo stiamo puntando da un po'. Organizzato a Maggio, è sfumato miseramente per condizione avverse, ma ora finalmente ci siamo: tempo stabile da settimane, mare calmo, sole, tutto perfetto. Unico neo: la notizia che impazza sui social della morte di un subacqueo di Lucca, proprio sul U-Boot e proprio il giorno prima. Queste notizie non fanno mai piacere e personalmente mi scuotono molto, ad ogni modo cerchiamo di rimanere concentrati sulla nostra immersione, allontanando qualsiasi negatività.
L’immersione è organizzata dal Centro sub Tigulio, diving storico Genovese, con un ottima logistica, ma soprattutto con un ottima conoscenza di quelli che sono i relitti del golfo di Genova.
Si arriva di buon mattino, ore 8 siamo già operativi con carrellini a movimentare quintali di attrezzature. Oltre a noi ci sono due romani in circuito chiuso, tra l'altro con uno di loro ci siamo immersi anni fa all'argentario (piccolo il mondo della comunità subacquea!). Ad aspettarci al Diving Dario e la sua compagna. Accoglienza calda, ci viene offerto subito un buffet per la colazione con kinder, cioccolatini, spremuta, pasticcini, roba da non crederci... top!! Capisco subito che non sono Liguri ihihih.
Arrivi anche Filippo solo diver, scooterato e in circuito aperto.
Totale siamo 6 divers.4 in circuito aperto e 2 in reb. Molliamo gli ormeggi poco dopo le 10, il mare si è un po' alzato, ma nulla di preoccupante, davanti da noi 40minuti di navigazione.
Sul gommone si parla appena, gli sguardi rivolti all’infinito… ognuno ha il proprio modo di vivere una tensione inapparente e compagna al tempo stesso. Andrea non sta più nella pelle suona la carica!!! Io sono teso, ma sono certo che una volta in acqua o con l’attrezzatura addosso, tutto sparirà!
Ci siamo: il gommone rallenta, in tempo zero troviamo le taniche con il pedagno e Simone in apnea aggancia il gommone.
Per questa immersione abbiamo pianificato 18minuti a 105m, con un runtime di 130minuti con 4 cambi gas.

Bibo 16+16 con un ottimo 10/65 a 230bar.
4 stage: s80 con 20/45da respirare da 70m, 7lt con 35/30 da respirare a 36m, s80 con 50/15da respirare da 21m,ed infine Oxygen per 6m.

Al fianco sinistro le due s80, dietro la 35/30 e al fianco destro oxygen.
Partono i ragazzi con il reb in teoria hanno pianificato 25 di fondo. A seguire saltiamo in acqua noi.
Le due s80 me le faccio vestire sul gommone le altre due 7litri le clippo in acqua.
Carichi come muli, concentrati sulla nostra bolla, siamo pronti per queste due ore abbondati di acqua e di io interiore. Al segnale di ok si parte con 20/45 in bocca che mollo a 10 metri per passare alla 10/65 che ho nel bibo e giù lungo la cima, adrenalina sale, la visibilità peggiora, il blu elettrico :) ci lascia e rientriamo in una fascia d'acqua più scura, decisamente più scura: eccolo vedo qualcosa sotto di noi, 3 minuti 90m siamo sulla punta:la prua dell'U-Boot. Ok di intesa con Andrea, un energica gonfiata al gav cerco di capire su che fianco siamo. Purtroppo la visibilità non è eccezionale, circa 10m, la luce solare a oltre 100m filtra appena. Come da piano scendiamo sul fianco sinistro ed eccola: la torretta a -107m. Gli giriamo intorno. Ci spostiamo sulla parte bassa, dove c'è basamento con i supporti delle mitragliatrici da 20 e 37 mm per antiaerea, faccio la massima 113m, Andrea mi segnala che scende sul fondo a 120, io l' aspetto sulla torretta.
Il relitto è imponente, cerco di portarmi a casa una visione di insieme.Scruto avidamente nella torretta trovando la lente del periscopio. Poco distante riposa un grosso scorfano rosso, una "spettacolare" stella marina colpisce la mia attenzione la indica ad Andrea :).
Risaliamo sul fiancata destra, recuperando qualche metro, ed eccoci sotto i timoni direzionali: che spettacolo la visione dal basso verso l’alto, mi lascia senza fiato. L'imponente prua si scaglia verso la superficie: è questa l' immagine che da sempre sognavo di poter catturare.

 

Il tempo scorre veloce, ci siamo è arrivato il 18' è ora di andare. Siamo gli ultimi sul relitto. Tiriamo dritti fino a 70m. Primo cambio gas, il mio erogatore non funziona bene, ad ogni respiro la lancetta del manometro sale e scende. Apro e chiudo la bombola, nulla… il problema persiste. Peccato questo erogatore l’avevo fatto revisionare un mese fa per un problema analogo. Andrea mi scrive sul wetnotes: Hai gas?, ne ho molto, 16+16 con 90bar, ad ogni modo riesco a completare i 10minuti di deco ciucciando a fatica, arrivo allo switch dei 36metri e lascio sto erogatore duro e ballerino per passare alla 35/30. Abbiamo ancora un botto di deco da smaltire ma siamo entusiasti, guardo negli occhi Andrea, vedo la sua soddisfazione, ci battiamo il cinque, lo vorrei abbracciare, ma con tutte quelle stage diventa complesso... siamo gasati! Laggiù abbiamo vissuto un esperienza unica, che rimarrà impressa per sempre nei ns ricordi subacquei. 

A 20m arriva Simone, sefaty diver, gli molliamo le bombole vuote che non useremo più e metro dopo metro completiamo la nostra decompressione e al 130' siamo all'aria.




La gioia prende possesso di noi, fiumi di parole accompagnate da panini con salame e prosciutto mangiati direttamente con la muta ancora addosso, strepitoso servizio di questo diving.
Si rientra in banchina e ad aspettarci un altro buffet con tramezzini, pizze etc....da paura!!
Che dire, immersioni di questo tipo, a parte i freddi numeri: run time, profondità etc.. racchiudono sinteticamente, un percorso e  tutte le difficoltà, i sacrifici, la preparazione che si portano avanti prima di potersi immergere con relativa tranquillità a queste quote. Foto di rito, si scarica il gommone e la lunga giornata sta volgendo al termine. Voto all'immersione:10, al diving:10,alla compagnia.10.Giornata indimenticabile!!!!

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