lunedì 13 luglio 2015

Trimix Dive Secca Sant'Antonio

La secca di Sant'Antonio si compone di due grossi scogli separati tra loro da un lembo di sabbia che sale dal fondo di 70 mt come a formare una sella, il sito è completamente ricoperto di gorgonie rosse e gialle ,l’intensità ed i colori delle gorgonie che la popolano la rendono una delle più belle secche della riviera di ponente.




Il ritrovo è a Cormano poco dopo le 11.30,a fatica carichiamo tutta attrezzatura in macchina. Ormai ha il suo imgombro:2 bibo,6 stage, uno scooter...insomma siamo a tappo, in qualche modo incastriamo tutto.

Ci sciroppiamo i 220 km di autostrada che ci separano da Spotorno, il run time è partito, mangiamo senza fermarci.Unica sosta ,rifornimento.

Arriviamo a Spotorno presso il diving Nereo sub di Tato. E' qui che in quest'ultimo anno stiamo facendo prevalentemente le nostre immersioni trimix. Ne abbiamo fatte diverse: cigliate, secche in mare aperto, relitti, ma quello che abbiamo in programma oggi per un motivo e per altro è un pò che ci sfugge. Cammellato bibombola e stage dal furgone alla barca, siamo pronti per mollare gli ormeggi. La navigazione è piacevole, c'è un po'di onda lunga ma non da fastidio, durante il tragitto indossiamo le mute con tutta calma.

Oggi abbiamo pianificato un immersione di 20' minuti a 70metri. Come gas di fondo tmx 16/40,come primo gas deco 35/20- a seguire ean50 e ossigeno per la decompressione.

Completate la vestizione e pedagnato adeguatametne la secca, saltiamo in acqua.
Siamo poco distanti dal pedagno, corrente non ce ne ma mi attacco allo scooter di Omar e in pochi secondi siamo sulla verticale. Al segnale di ok scarichiamo i gav e ci lasciamo cadere lungo la cima che corre dritta verticale vs il fondo. La visibilità è buona per poi peggiorare a 20mt per poi aprirsi definitivamente a -45....da dove si vede nitidamente la secca 20 metri più in basso. Il colpo d'occhio è superlativo spugne gialle in compagnia di una fittissima foresta di gorgonie rosse e gialle. Al 2' minuto atterrò a -63 sulla secca frenando per non schiantarmi sulle gorgonie. Iniziamo a perlustrare la secca e incontriamo subito un astrospartus, lo tocco delicatamente , me lo guardo per bene e con calma. Un grosso scorfano è assopito tra le gorgonie, Omar con lo scooter ogni tanto scompare poi appare, quando sta per arrivare sento il rumore che lo precede.

Giriamo intorno a questo panettone, sul fondo di sabbia bianca troviamo una murena fuori tata, in una spacca un grossa musdella e una timida galatea indietreggia quando la scovo nella sua tana.Continuiamo ad ammirare questo spettacolare e colorata immersione.

Nulla possono i ricci meloni contro la numerosa presenza dei ricci matita che in un punto coprono il fondale sabbioso a -70 per diversi metri. Una vera e propria colonia caratterizzata da decine e decine di esemplari ,ne tiro su qualcuno e lo mostro scherzosamente ad Omar. Alzo lo sguardo per avere una visione di insieme è avvisto uno dei pesci simbolo di questa immersione. Il San Pietro. Ce ne sono 2. Uno più sfuggente, altro meno. Mi alzo a -65mt e cerco di avvicinarmi per osservarlo, non ho mai avuto il piacere di incontrarlo..........sono gasato.

Cerco di indicarlo ad Omar ma è lontano.....

Si sa quello che vede sono io....gli altri si devono accontentare dei miei racconti :) Ritorniamo sulla cima e al 20' iniziamo la ns lenta risalita. La decompressione che ci tocca scontare è di circa 60' minuti ma devo dire che scorre bene ,al 36mt passiamo a respirare il primo gas deco 35/20, a 21mt ean50 ,ne approfitto porto avanti ossigeno e mando dietro tmx 35/20 .

Riemergiamo appagati e soddisfatti dello spettacolo che questa secca ci ha regalato. Tuffo da ripetere.








sabato 30 maggio 2015

Trimix Dive Secca di Mezzo Canale

Dopo lo spettacolo su Zì Costante, oggi è il turno della Secca di Mezzo Canale
L’immersione a Mezzo Canale è una delle più belle e affascinanti del mediterraneo.
Posizionata nel centro del canale fra l’isola di Giannutri, l'isola del Giglio e il promontorio dell’Argentario, a ridosso della batimetria dei 100 metri, in una zona molto particolare per la sua conformazione geologica.
Una montagna che dai 100 metri sale fino ai 25 metri, con pareti ripide fino ai 50-60 metri, per proseguire la corsa verso gli abissi più dolcemente formando splendide franate di massi.
Su mezzo Canale abbiamo pianificato 25 di fondo ,abbiamo  rabboccato la stesse mix usate sulla secca di Zi Costante
12+12 a 230 bar tmx 15/50 -7litri con 35/25- S80 Ean50- 7litri Oxy. Profilo decompressivo  UTR memonico.
L’immersione a mezzo canale è sicuramente indimenticabile, va però posta molta attenzione alla corrente spesso forte e alla possibilità risalita in libera con reel e pallone.
Fortunatamente anche in questo caso nessuna corrente. Sul cappello troviamo qualche pescatore, che al nostro arrivo molla gli ormeggi.
Mi rendo conto che siamo proprio in mare aperto ed è un continuo passaggio di imbarcazioni, oggi la risalita in libera è meglio evitarla.
Dopo i controlli di superficie ci portiamo velocemente sul fondo, e tiriamo dritti fino al raggiungere a 60mt la base della secca. Seguiamo il fondo come suggerito da Simone e troviamo una grossa rete da pesca adagiata sul fondale a oltre 70mt. Ora ci mettiamo la parete alla nostra sx e proseguiamo. Grandi gorgonie e le bellissime spugne gialle  incrostanti prendono il sopravvento sulla nuda roccia. E' il regno degli astrospartus non ne ho mai visti cosi tanti, ce ne sono a decine. La Secca ha dei colori meravigliosi, ci godiamo la nostra permanenza e al 25 stacchiamo. La risalita è piacevole ,sul cappello murene fuori tana, caroselli di dentici in caccia ci hanno fatto compagnia per la parte alta delle decompressione. Stacchiamo dal cappello  a -24 e continuiamo la nostra decompressione lungo la cima. Al 90' usciamo e saliti sul gommone ad aspettarci il frigo bar pronto per essere svaligiato con le immancabili crostatine.
 
 


 
 
 

venerdì 29 maggio 2015

Trimix Dive Secca Zì Costante

La secca di Zi Costante si trova ai confini della zona A del Parco Marino dell'isola di Giannutri.
​Il fondale è costituito  prevalentemente da pinnacoli e scogli molto grandi, seguiti da una parete che si estende per circa 300 mt in direzione NE-SW .Gli scogli salgono fino a 54 metri circa mentre il fondo sabbioso si estende in direzione S tra i 75 e i 90 metri ,spesso l'area della secca è battuta da forti correnti.
Lasciamo Porto Ercole con il gommone pieno di attrezzature, alla guida Simone Nicolini titolare di Argentario Divers che ci farà assistenza e ci pedagnerà la secca.
E' Venerdì sul gommone siamo solo 4 divers, la giornata è splendida, mare calmissimo ,ci sono le condizioni ideali per fare questo tuffo impegnativo.
Arriviamo sulla secca, Simone inizia a scandagliare il fondale ed ecco apparire il ns cappello a -55...
Assicurato il pedagno e appurato la mancanza di corrente, vestiamo le attrezzature, calando le decompressive lungo delle cime.
Abbiamo pianificato 20 minuti a 70metri .Ho caricato nel mio bibo 12+12 un ottimo 15/50 come gas di fondo,35/30 come prima decompressiva da prendere a 36mt, Nitrox 50 dai 21mt e Oxy per le ultime tappe.
La decompressione avverrà il libera con lancio del pallone ,il profilo decompressivo è stato sviluppato con il sistema memonico UTR .
Terminati i controlli di superficie inizia la discesa .
Discesa da capogiro, in 1 minuto arriviamo a -55mt.
Cenno di ok scolliniamo la secca e giù lungo le pareti che il divertimento abbia inizio.
Mi rendo subito conto di essere in un posto a mio avviso fuori standard per la bellezza del fondale.
La secca è completamente ricoperta di gorgonie gialle e rosse, ci sono anche degli alcionari "mano di morto", molto rari nel mare nostrum  rendono questo posto unico dal punto di vista biologico.
Il pesce è davvero numeroso  .Grosse aragoste appaiono tra le spacche , scorfani rossi e condomini di musdelle baffute si mostrano senza paura, non sappiamo più dove puntare la torcia  per segnalare, siamo esaltati, non sappiamo se guardare aragoste, scorfani ,musdelle c' è di tutto da per tutto, ricci matita ,stelle pentagono, qualche astrospartus. Il mare ci sta offrendo uno spettacolo unico.
Continuiamo la nostra permanenza ed ecco apparire un piccolo ramo di corallo nero ,continuando sulla batimetrica dei -75 ecco apparire una colonia davvero notevole, foto di rito, video  ma aimè e scattato il 20' è ora di andare, non possiamo sforare la pianificazione, salutiamo il ns amico con il reb e risaliamo lungo la secca.
Arrivati  a -55 salutiamo anche la secca e ora ci aspettando 60minuti di decompressione nel blu. A 21mt lanciamo il pallone e all' 85 siamo fuori ,davvero esaltati .
A mio avviso questo è un tuffo strepitoso, impegnativo per le profondità, la decompressione nel blu ma dal punto di visto biologico siamo al top : Alcionari, corallo nero, molto pesce ,un acqua cristallina come quella delle Maldive. Il tuffo su Zì Costante rimarrà per sempre nella memoria dei  miei ricordi subacquei.
Corallo Nero secca di Zi' Costante from Dario Lupi on Vimeo.
 







lunedì 18 maggio 2015

Trimix Dive Relitto Perotta

Su questo relitto ci immergiamo quasi per caso. Partiamo da Spotorno diretti su una secca a largo di Varigotti, la Secca di Sant'Antonio. Profondità minima 62 max 75.In avvicinamento sento Dario che borbotta qualcosa con Tato .Non capisco cosa stanno dicendo. Una rete ,cosa? si, sopra la nostra secca c'è un rete per altro ben segnalata in superficie.
Ci avviciniamo, ecoscandaglio segna 60 metri,la rete dannazione,è stata posizionata proprio sopra la secca.Non sappiamo che giro ha fatto,sappiamo che è esattamente sopra a dove dobbiamo immergerci.Siamo tentati,ma alla fine prevale il buon senso e Tato ci propone come alternativa la cigliata dei Maledetti.Nell'ultimo anno abbiamo fatta 4 volte e non abbiamo voglia di rifare questo tuffo,mi ricordo che li in zona c'è un relitto sui 70metri.
Il relitto del Perotta Alias Re Faruk .Avevamo in programma di farlo prima o poi e piuttosto che ripetere i Maledetti decidiamo di dirigerci li. Un po' di ferro è sempre gradito.
Il Re Faruk, conosciuto anche con il nome dell'armatore "Perotta",era un cutter di costruzione francese, utilizzato per trasporto di merce di vario genere.
Era armato con 3 alberi, lungo una trentina di metri, ed una stazza di circa una cinquantina di tonnellate.
Il suo proprietario Sig. Perotta,ebbe una forte disputa con la compagnia di assicurazione dopo l’affondamento della nave, avvenuta durante una forte mareggiata notturna nel 1955


Ci vestiamo comodamente e dopo un breve briefing saltiamo in acqua.
Abbiamo una configurazione piuttosto pesante in previsione dei prossimi tuffi all'Argentario e sull'Haven.
Bibo12+12+ tre stage
In superficie non avvertiamo corrente. Cenno di ok e giù lungo la cima.
Cerco come sempre in questi tuffi di scendere velocissimo vs il fondo ma questa volta una forte corrente ci sposta prepotentemente. La configurazione pesante non aiuta ,scendiamo cercando di non perdere d'occhio la cima.


In 3' siamo sul fondo a -65mt ma abbiamo perso contatto con la cima.
La corrente è molto forte , e non siamo sul relitto.
Un leggero affanno si fa sentire. La corrente ci infastidisce e attaccanti al fondo avanziamo sperando di imbatterci nel relitto che per forza di cosa deve essere li a pochi metri.
Dopo qualche energica pinneggiata ecco apparire il Perotta.
Ci siamo, finalmente, leggermente in ritardo ma ci siamo.
Il relitto è adagiato su un fianco quasi in assetto di navigazione, su un fondo sabbioso intorno alla profondità di circa -70 mt. Lo scafo presenta notevoli segni di deterioramento e del relitto non rimane molto, la parte lignea è stata consumata dal tempo (affondato nel 1955) lasciando solo lo scheletro in ferro visto.


Arrivati sul relitto cerchiamo di far rientrare affanno, e iniziamo a girargli intorno, non è molto grande 30 metri ,la visibilità è davvero buona, oltre alle immancabili anthias noto diverse reti che danno ulteriore fascino a questo piccolo relitto.
Incontriamo una grossa musdella ,per nulla intimorita della nostra presenza .
Arriviamo a poppa e ci mettiamo al riparo dalla corrente.
Le strutture creano una sorta di grotta artificiale ,all'interno due piccoli gronchi, ci mostrano il loro musetto, sul fondo ci sono branchi di triglie al pascolo.


Ritorniamo nella zona esposta alla corrente ,un grosso pesce luna nuota sulle strutture .Incontro con questi pesci è davvero molto emozionante. Lo segnalo a Dario, scoprirò in seguito che non è riuscito a vederlo, peccato era davvero gigante.
Trascorriamo il nostro tempo di fondo girando sul relitto scoviamo 2 grossi scorfani rossi e per finire incontriamo un grosso astice che si muove minaccioso tra la lamiere.
Abbiamo terminato il ns tempo di fondo ,sono trascorsi 20' minuti e anche il manometro ci impone di lasciare il relitto.
Come pianificato partiamo con un risalita in libera nel blu. A 36 metri il primo gas swicht, a -21mt mando il pallone in superficie per segnalare la ns posizione.


La nostra decompressione la facciamo nel blu avvolti nei nostri pensieri ,attaccati al pallone metro dopo metro guadagniamo uscita.
La corrente ci ha portato parecchio lontano rispetto al relitto, recuperiamo il pedagno raccontiamo a Tato della ns immersione e rientriamo lentamente verso Spotorno godendoci il tramonto sul mare. Immersione davvero piacevole su questo relitto che non avevamo mai fatto e devo dire che seppur le strutture non sono ben messe ,abbiamo incontrato parecchio pesce e ci siamo divertiti, seppur gestendo una forte corrente.
La secca di Sant'Antonio continua a sfuggirci ma sono certo che prima dell'estate riusciremo a fargli una visita.







martedì 5 maggio 2015

Tek dive Haven e Portofino Maggio 2015

Abbiamo appena lasciato il porticciolo turistico di Arenzano, le nubi che ci avevano fatto compagnia per tutto il viaggio di andata in autostrada, ora hanno lasciato spazio a un bel sole .Il mare è calmo e le condizione meteomarine sono migliori rispetto alle aspettative.
Sul gommone oltre a Pippo titolare di Havendiving di Arenzano ci siamo io e Antonio e due Rebdiver Austriaci. Siamo davvero comodi  e in pochi minuti ci ormeggiamo sulla verticale del relitto.
C'è un po' di corrente in superficie, viene lanciata una cima .Gli austriaci con scooter guadagnano per primi l'acqua, hanno pianificato un run time di 75' e sono diretti a prua.
Per quanto ci riguarda  scenderemo con Pippo, abbiamo pianificato  il solito giro in aria per  25 di fondo .
Ci vestiamo comodamente ,Antonio salta in acqua per primo e mentre mi accingo a fare una agile capriola ,mi accorgo che Pippo ha un problema con le staffe/dadi/bulloni sulla piastra del bibombola.
Il bibo gli balla sulla schiena vuole sistemare la cosa prima di scendere.
Cercano di avvitarlo , ma non è un operazione semplice da fare su un tubolare di un gommone, nel frattempo il runtime per Antonio è già iniziato e rimane a mollo un quarto d'ora prima che riescano a mettere "una pezza" a questa situazione..........

Ok ci siamo,  si può andare. Mi aggancio in autonomia la deco con ossigeno e mi faccio clippare ean50 e giù in acqua.
Per raggiungere la cima di discesa è necessario qualche colpo di pinna  ben assestato .La visibilità nei primi metri non è eccezionale, scarichiamo i gav e scendiamo diretti vs il cassero. Scendo veloce e penso  a che visibilità troveremo. La mia domanda ha subito una risposta. A -15mt ecco apparire la "Signora di Arenzano", in tutto il suo splendore wow, che spettacolo
 In 1' sono sulla tuga ,la visibilità è buona ma c'è una fastidiosa corrente .La cima che collega il castello alla ciminiera vibra ,cerco di capire con la ns guida da che parte dovremmo scendere per esseri riparati o  vs poppa o verso la murata di prua. Decidiamo  di scendere sul lato di  destra ,passiamo sotto il ponte lance a filo coperta a -55.In questa zona fortunatamente la corrente è sparita. Ci sono delle lenze ,prestiamo attenzione e ci portiamo nella parte di prua. Come pianificato ci caliamo nel boccaporto della sala pompe . Mi muovo con attenzione non voglio intorpidire acqua .Scruto avidamente ogni angolo con la speranza di trovare qualche piccola aragosta o galatea,.ma nulla .Di fronte a me una porticina ,durante il briefing  si parlava di uscire da quella parte, ma a me sembra troppo stretta, ritorno sui miei passi. Noto un ulteriore passaggio/buco che si apre sotto di noi chissà cosa c'è la sotto a -60. Usciamo dalla sala pompe siamo a -55 e siamo diretti vs la zona di poppa dove faremo il passaggio nel corriodio officine. Sulla dx troviamo la morsa ,solita girata ,un occhiata a qualche porticina sulla mia sinistra un occhiata  sopra la testa per catturare qualche immagine suggestiva  usciamo sul lato di destra  e ci portiamo vs il fumaiolo. Mi fermo, guardo Antonio e lo invito ad osservare  dal basso vs alto il castello di poppa e il fumaiolo che si scagliano del blu, .Sono queste immagini che più mi esaltano dell'Haven , guardare il castello di poppa dal basso vs alto completamente avvolti da boghe e anthias che nuotano freneticamente  non ha prezzo , sono ricordi unici.
La corrente a poppa tira ....non riusciamo a fare il giro completo ,torniamo sui nostri passi. Sono quasi 20 minuti che giriamo sulla coperta tra i 50 e 55 metri, stacchiamo e ci portiamo in prossimità del ponte comandante a -40.
Pippo come da accordi ci lascia. Noi faremo ancora 5 minuti all'interno nel ponte di comando.
Facciamo un giretto all'interno, un saluto al bambin Gesù di Praga e arriva il 25'. E' il  momento di lasciare Haven ,il mio computer  mi segnala 50' di decompressione   .Raggiugiamo la cima e metro dopo metro completiamo la ns decompressione seguendo il profilo che abbiamo scritto sulle ns tabelle da polso.
Risaliti sul gommone ci scambiamo impressioni con i ragazzi Austriaci, in qualche modo ci capiamo . Antonio è entusiasta anche se un po' provato dalla lunga decompressione.
Ritorniamo in porto e tra una focaccina e un bicchiere di aranciata chiudiamo in bellezza la mattinata.
Ora per la maggior parte delle persone la giornata sarebbe finita, ma noi abbiamo voglia di acqua e per il pomeriggio abbiamo pianificato un altra immersione tecnica nel area marina protetta di Portofino. Trattasi della collaudata e famosissima formula "Full-day mobile" nota ai membri nel nostro piccolo team
Prima di lasciare Arenzano ci rifocilliamo al chioschetto all'ingresso del porto dove possiamo ammirare un fantastica vista mare e soprattutto possiamo ammirare i primi culi pallidi che fanno bella mostra sulla spiaggia di Arenzano.
Carichiamo in macchina i bibi e tutto senza neanche smontare e raggiungiamo Abyss diving di Rapallo.
Al diving staff al completo .Saluti di rito e poco dopo le 15:00 prendiamo il largo diretti vs punta della Torretta. Siamo svegli dalle 5 di mattina, un pò di stanchezza si fa sentire ma appena la barca ormeggia, in meno di tre minuti siamo i primi a prepararci e bibi in spalla saltiamo in acqua pronti per questo secondo tuffo.Abbiamo pianificato altri 25' di fondo tra i 40/45 metri. Deco a tabelle ean50+02
La visibilità non è ottima ma comunque decente, il mal tempo dei giorni scorsi ha lasciato il segno. Trascorriamo il ns tempo di fondo lungo la parete dove enormi gorgonie rosse la fanno da padrona. .Lo scenario è superlativo facciamo la massima 47mt e giriamo intoro a degli scogli intorno ai 45mt .Perlustriamo ogni spacca ma nessun incontro degno di nota, stacchiamo, il mio computer da polso mi segnala 35' di decompressione  .Arriviamo ai 21 e inizia il divertimento. Gigantesche cernie appaiono dietro ogni scoglio, branchi di eleganti corvine ci sfilano davanti, in compagnia di un carosello di barracuda che ci sfila davanti ripetutamente, per tutta la parte alta delle decompressione..... Riemergiamo soddisfatti e appagati della bellissima giornata di mare.







domenica 19 aprile 2015

Tek Dive Parete Guzzi Mandello


Superato il cartello di circa 300 mt che indica l'inizio del centro abitato di Mandello del Lario, troviamo la sede della Canottieri Moto Guzzi . A questo sito di immersione, si accede agevolmente da riva; si possono posteggiare le auto di fronte alla Canottieri Moto Guzzi. Guardando il lago, sulla sinistra c'è una scaletta che scende verso la spiaggia

Abbiamo iniziato ad immergerci soltanto da quest'anno  in questa zona. Avevamo bisogno di aggiungere un posto nuovo ai soliti Moregallo ,Quensito ,Limonta.
Fin dalle prime immersioni siamo rimasti attratti dalla logistica favorevole, dalla bellezza della parete ,e dalla presenza di gamberi Americani che vivono numerosi su questi fondali.

Ho avuto il piacere di immergermi  in questo sito per noi "nuovo" con tutti i miei buddies, tranne Antonio.
Oggi è il suo turno. Siamo mattinieri e poco prima delle otto, stiamo già assemblando bibombola e decompressive. Non ci sono altri sub ,soltanto canottieri  che prendono il largo. La giornata è uggiosa , il color dell'acqua a riva non promette nulla di buono.

Abbiamo programmato il solito e collaudato tuffo in aria  20@50, deco gas 50 e oxy.
Sono un pò preoccupato ultimo tuffo lacustre abbiamo trovato 1mt di visibilità a 50metri e dalla regia le notizie non fanno sperare nulla di buono.

Vestiamo le ns attrezzature ancora incrostate di sale ,qualche frusta si innesta a fatica...scendiamo attraverso la scaletta e in pochi secondi ,siamo in acqua.
Non si vede nulla. A fatica riconosco le mie pinne. Dopo il bubbles check, scendiamo diretti lungo il fondale .
A -20 giriamo a sx e già li mi rendo conto che la visibilità sta migliorando ,troviamo la parete e la seguiamo .Aumentando la profondità il torbido lascia spazio a un nero limpido. Dalla parete in prossimità della statua di una madonnina parte una cima verso il largo dove sul fondo fangoso giace  il relitto de Re Davide . Arriviamo fino a poppa del relitto, noto che c'è un tubo fognario. Riprendiamo la parete e arriviamo in prossimità del "balcone" .Segnalo ad Antonio quanto anticipato nel briefing, siamo a -50 ci affacciamo e sotto di noi vediamo un  gradino , ci lasciamo cadere lentamente, facciamo la massima quota -57.
La narcosi ci accarezza il coppino.
Curiosiamo tra le spacche, in altre occasioni qui abbiamo trovati gamberi narcotizzati...invece questa volta non troviamo nulla.
Riprendiamo la quota pianificata seguendo la parete alla ns sinistra. Siamo a -50 e sono trascorsi poco più di dieci minuti ,la parete prima di virare vs sinistra di 45° crea una punta che si protrae vs esterno .Mi affaccio oltre la punta, in questo punto che a mio avviso la parete cade verticale. Abbiamo aria nelle ns bombole non mi va di scendere oltre ,penso che  questo tratto di parete meriti un approfondimento con un miscelino trimix adeguato."Schifomix" .
Arriva il 14' invertiamo la marcia  e iniziamo il rientro, incrociamo diverse botatrici una molto piccola ,una grossa che viene molestata come al solito da Antonio che cerca di acchiapparla. Non ci riesce e simpaticamente gli segnalo che si è fatto fottere....
 Al 20' togliamo il disturbo e risaliamo seguendo il fondo......
Lasciamo il limpido nero, per ritornare metro dopo metro alle acque torbide che ci faranno compagnia per tutta la decompressione, insieme ai gamberi americani.
Dopo 52' torniamo all'aria e disassemblate le attrezzature, ci portiamo per una birretta dall'altra parte del lago, al Rapa nui, dove incontriamo tanta bella gente sub ,appassionata con cui scambiare qualche battuta prima e dopo aperitivo.

Mandello Del Lario from Dario Lupi on Vimeo.


sabato 11 aprile 2015

Tek dive Portofino. Dragone

Sono trascorsi 3 mesi, dall'ultima apparizione al mare  e oggi complice l'imminente arrivo della primavera ,ci siamo concessi un bella scampagnata, lontano dal solito lago.
Con un timido sole , lasciamo il porto di Rapallo diretti vs area marina protetta.
Il mare è un po'  mosso, tuttavia navigabile. A bordo siamo una decina di subacquei ,in assetto tecnico siamo soltanto noi tre. Si noi tre ...oggi in acqua ho il piacere di immergermi con Mauro con cui mi immergo settimanalmente nel lago di lecco, e Antonio al quale sto togliendo un pò di ruggine.
E più di un anno che Antonio non si immerge al mare.......voglio che si diverta!!
Siamo diretti alla Torretta dove abbiamo programmo 25' di fondo tra i 50 e 40 metri, una multilivello per goderci entrambe le batimetrie. Gas di fondo Aria , deco gas ean50 e Oxy. Run time di 55 minuti.


Svoltata la punta , il comandante ci notifica che alla Torretta non ci possiamo andare. Onda sbatte troppo ,mannaggia ci tocca ripiegare. Nel parco di Portofino non in tutti i siti ,alla quota di 50  metri ci sono scenari interessanti .Le tek dive per eccellenza sono Torretta-Faro-Isuela. Optiamo per la parete del Dragone
Il Dragone è una delle immersioni più varie per quanto riguarda gli ambienti che si possono visitare: si passa dalle pareti ricche di corallo (Corallium Rubrum) e gorgonie (Paramuricea Clavata), a tetti sospesi, per poi arrivare a nuotare intorno a grossi blocchi di rocce che presentano un intricato susseguirsi di canali e passaggi. La conformazione delle pareti, che scendono in verticale fino sul fondo e la profondità variabile tra i  25 e i 40 metri e oltre. Oltre... noi siamo diretti oltre....
Ricordo e conosco dei scogli , poco distanti dalla parete e li che voglio portare i miei compari.
Questi scogli si innalzano da un fondo di 45 metri fino a 38 creando delle guglie e belle paretine.
Raggiungiamo il primo scoglio .Il corallo rosso con i polipi aperti la fa da padrona, dalle grosse gorgonie rosse, pendono uova di gattuccio. Grosse aragoste fanno capolinea  tra le spacche, una grossa cernia curiosa e allo stesso tempo timida, viene a vedere chi sono quei pesci a -45 che fanno bolle. Grossi dentici sfrecciano nel blu...
La visibilità è molto buona, oltre le aspettative
Ci portiamo ancora più fuori e troviamo un ulteriore scoglio, molto vasto che forma un bella parete .
Una grossa aragosta fa bella mostra in una spacca tra fittissimi rami di corallo rosso.
Facciamo la ns permanenza al 25' stacchiamo con 35' di deco da fare .In risalita grosse cernie e branchi di salpe ci accompagnano durante la decompressione


Avevamo in programma di fare un altro tuffo nel parco ma visto le condizione del mare, non possiamo che fare tuffi di ripiego e optiamo per fare il secondo tuffo da riva nella zona C nel parco. Paraggi.
Paraggi è una parete che degrada dolcemente fino a 30mt. Nella prima parta di parete parazoantos ,gorgonie gialle ricoprono ogni centimetro di parete. Devo dire che è stata un immersione molto fortunata, abbiamo perlustrato con le ns torce ogni cm della parete e alla fine  abbiamo incontrato 3 grossi gronchi , 1 aragosta, nubibranchi ,numerose vacchette di mare, una murena, qualche cernia di piccola taglia e per finire ci siamo divertiti a fare esercizi(cambio maschera e lancio dei palloni)











sabato 7 febbraio 2015

Trimix dive 80metri Moregallo Febbraio 2015

E' passato quasi un anno dal  brevetto trimix normossico, in quest'anno  ci siamo messi sotto, cercando di fare esperienza e di spostare verso il basso il ns range operativo. Nel ns piccolo team c'è voglia di migliorarsi, progredire ed esplorare nuove tipologie di immersioni, in una sola parola c'è aria di corso ipossico.
Omar e Dario,  stanno già frequentando il corso ipossico Tek 3 UTR.
Io verosimilmente inizierò un percorso ipossico in primavera.
Dopo diversi  tuffi a 70 metri sia in lago che mare, oggi abbiamo deciso di esplorare una parte più fonda della parete,  abbiamo deciso di spingerci fino ad 80 metri , per un tempo di fondo di 15 minuti
Il posto scelto non poteva essere che il ns amato Moregallo, il tempio dei tekdivers.
Per questa immersione siamo io e Dario , Omar causa impegni non è potuto venire.

Nei nostri  bibombola  abbiamo caricato un ottimo trimix ipossico 14/54 -triox 30/30 come miscela di viaggio e prima decompressiva -Ean 50 e Ossigeno per la decompressione.
Il profilo decompressivo  scelto è memonico UTR che prevede una risalita lenta con tappe costanti nel segmento 21-9.

Il viaggio in macchina scorre  veloce, con i Negroamaro a palla di sottofondo.
Devo dire che la tensione che questa immersione mi aveva messo nei giorni scorsi è svanita, sono rilassato e carico .
Arrivo nel parcheggio Dario è già arrivato , siamo solo noi , qualche sub è già  in acqua. Mi diverto a fare foto di rito e pian pianino porto sul bagno asciuga le tre stage.
Non c'è tensione nell'aria ,siamo sereni e consapevoli  e chiacchieriamo di progetti futuri e varie e di relitti da esplorare.
Apro e controllo attentamente tutta attrezzatura. Nel bibo ho ancora 210 bar , facciamo un esaustivo briefing su procedure , contigenze....e poco dopo le 9.00, siamo in navigazione verso la parete carichi come muli con tre stage addosso.


Arriviamo in parete , dopo i controlli di superficie 30 secondi di relax, cenno di ok.. mente svuotata, sgonfio il gav.. e incominciano 75 minuti di silenzio ,lago  e io interiore...
La discesa comincia con in bocca  11  litri di 30/30 che mi porterà dritto ai 10 metri dove passerò poi al bibo. Per scendere preferisco la posizione verticale, gambe distese e pinne verso il basso. Potrà sembrare   poco elegante, ma la resistenza offerta all'acqua è decisamente minore .Erogatore del 30/30 non l'ho sfilato tutto dall'  imbrago. Arrivati a -10 passo al bibo e facilmente rinfilo la frusta senza sganciare la deco. 1 minuto sono  a 45 metri, rallento mi accorgo che Dario si sta impicciando con il gas di viaggio, arrivo a 60metri 2 minuti , la visibilità è davvero bruttina il Passat si vede a malapena.....
Non  vedo Dario lo aspetto 1 minuto a 60mt, non vedo la luce, risalgo a 55 ,ok fatto ha sistemato la stage .Si parte....siamo un po'  in ritardo ma ok..
La parete alla ns sinistra crea una grossa rientranza, quelle che avevamo già vista nei tuffi a 70metri. Seguiamo il fondo che degrada dolcemente. Raggiungiamo gli 80metri, facciamo la massima 84, gli erogatori non rispondo come a 60 metri li sento più duri, la visibilità non migliora.
Siamo al capolinea. La parete non scende oltre. Arriva verticale fino a 77 metri per poi fare dei sobbalzi con balconcini a 80metri, per andare oltre si deve sfangare...
Continuiamo il ns percorso senza incontri degli di nota, devo dire che la parte terminale di questa fantastica parete non è per nulla bella... al 12 invertiamo la direzione e al 15 "leviamo il disturbo"...
Ed ora comincia il difficile.. 60 minuti di deco da smaltire.
In 2 minuti arriviamo a 60metri dove facciamo il primo deep stop di un minuto, proseguiamo fino a 45 metri dove facciamo il primo gas switch con il 30/30. Lascio il bibo ad 80 bar, non male.
Da questo momento la risalita sarà ogni tre metri.
Il run time scorre bene e ai 21metri iniziamo a respirare ean50 . Ai 15 metri porto avanti ossigeno e mando dietro la stage con 30/30 che non serve più........ tappa dopo tappa arriva per noi il 75'


Torniamo all'aria ,e guadagniamo uscita soddisfatti della nostra esperienza ipossica......
Il lago  ha fatto il suo sporco lavoro... metro dopo metro, ci ha trascinato a fondo.......
Ottima esperienza da ripetere al mare o su un bel relitto avrebbe ancora più senso











lunedì 8 dicembre 2014

Trimix Dive Secca Rossi e Gialli Dicembre 2014


Dopo quasi due mesi dall’ultimo tuffo a miscela, siamo riusciti ad organizzare un tuffo che avevamo in programma da Agosto,  e che siamo stati costretti a rimandare per  condizioni meteo non favorevoli.
Il ponte dell’immacolata  si presta bene, le previsione sono ottime: Sole e mare calmo. Siamo indecisi se fare un tuffo sulla Secca del Giardinetto a Imperia ma alla fine prendiamo contatto con Nereo Sub di Spotorno e organizziamo la nostra immersione.
Appuntamento è alle ore 8:30 al diving  dove ad aspettarci troviamo immancabile Alfredo, il suo socio Claudio  e Salvatore. Scenderemo in acqua in 4 , due gruppi. Io e Dario faremo 25 minuti di fondo con Trimix, mentre Alfredo e Claudio scenderanno in aria e faranno meno tempo. Salpiamo poco dopo le 9.00 , davanti a noi la bella Isola di Begeggi, in cielo non c’è una nuvola. Il mare è una tavola.  Dopo pochi minuti di navigazione Salvatore rallenta e individua la secca con ecoscandaglio,  viene lanciato il pedagno che corre veloce vs il fondo.

La secca sui cui ci immergeremo si chiama Rossi e Gialli  è composta da 2 grandi scogli che si alzano da un fondale di 62 mt sino a 48 , uno vicino all'altro formano uno stretto canyon in cui le gorgonie di entrambi i lati si toccano e si incrociano..
Il nome di questa immersione deriva dalla presenza di bellissimi rami di gorgonia rossa mischiati a quelle gialle oppure con le parti terminali che assumono quest'ultimo colore

Scendiamo dritti seguendo la cima, durante la discesa mi chiedo se il pedagno è caduto in prossimità degli scogli …..e mi chiedo che visibilità troveremo sul fondo.

Trascorsi 2 minuti  arriviamo sul fondo -58 .Il pedagno è stato lanciato in maniera impeccabile accanto agli scogli e la visibilità è davvero oltre le aspettative. Almeno 10 mt , siamo a dicembre , non è male. Iniziamo a nuotare attorno a questi scogli completamente avvolte da paramuricee clavate di notevoli dimensioni ,siamo di fronte a una e vera e propria foresta .Ogni centimetro di roccia ne  è ricoperto. Sul fondo c’è una distesa di gorgonie bianche mentre ,alzandoci di qualche metro a -54 le gorgonie rosse lasciamo spazio alle gorgonie bicolori, gialle e rosse .
Lo spettacolo che si presenta davanti ai ns occhi è superlativo .Una tavolozza di colori avvolta da migliaia di anthias che si muovono freneticamente. Troviamo due belle aragoste , un riccio melone. Una galatae in una spacca a  -60,un grosso sciarrano.

I due scogli sono così vicini da creare un canyon suggestivo . Le gorgonie bicolori la fanno da padrona c’è ne sono tante e rigogliose. In passato questo esemplare l’avevo incontrato sia in Sardegna alla Secca del Papa ,sia in Calabria a Scilla. Ci godiamo il ns tempo di fondo e al 25' ,ritrovata la cima di risalita, lasciamo la secca per affrontare 55 minuti di decompressione.

Tappa dopo tappa, torniamo all’aria al 80 minuto.

Tra le varie immersioni  in trimix fatte tra Savona e Spotorno questa è sicuramente la più particolare ,molto colorata , piccola ma di grande bellezza. La consiglio è penso proprio di tornarci.






 

mercoledì 5 novembre 2014

Trimix Dive I Maledetti 2 Novembre 2014

Sono da poco passate le 11:00 ,quando arriva un sms sul cellulare con scritto "siamo qui sotto"
Sono arrivati, sono i miei buddy . Come da accordi sono venuti a prelevarmi direttamente in ufficio a Milano. Oggi  sarà un lunedì diverso, trascorreremo il pomeriggio lontano dalle scartoffie c'è  ne andiamo al mare. Più precisamente andremo a fare un tuffo trimix sulla parete dei Maledetti a Spotorno.
Nome quanto mai appropriato per questa fantastica parete di roccia che sprofonda da un pianoro di sabbia e fango a circa 50 metri fino a 75 e oltre. Sensazioni di stupore e meraviglia ripagano ampiamente l’impegno e l’attenzione che richiede questa immersione. 
Una selva di paramunicee ricopre gli orli della parete mentre diademi di corallo rosso risplendono sotto la luce delle torce.
I punti dove immergersi sono vari e tutti riservano sorprese fantastiche
 Percorriamo il tragitto discutendo di subacquea come sempre, progetti futuri, nuove immersioni e in meno di due ore raggiungiamo Spotorno dove ad attenderci  c'è un cielo plumbeo e un acquazzone pazzesco.
Carichiamo le attrezzature sul furgone e vestiamo subito le mute per non bagnarci. Prendiamo il largo poco dopo le 14:00 in   barca ci sono  Tato e Alfredo,come spesso  capita in questi tuffi infrasettimanali la barca è tutta per noi.
Oggi abbiamo pianificato un tuffo con miscela trimix 17/40 con una permanenza di 20 minuti a 70 metri. Per la decompressione useremo ean50 + 02 .In pochi minuti siamo sulla cigliata dei Maledetti.  Alfredo e Tato si occupano di lanciare il pedagno e ci aiutano a vestire le decompressive. Ha smesso di piovere il mare è calmo, corrente assente. Completati i controlli  di superficie ,partiamo per la ns avventura nel mondo del silenzio. Ci sprofondiamo lungo la cima ,la discesa é decisa  e in 2 minuti raggiungiamo la cigliata a -60mt .Un rapido ok con i buddy e giù vs la base della parete a -70.La parete è alla ns destra la visibilità è davvero buona e complice la miscela che stiamo usando riusciamo ad avere una visione di insieme della murata. Ci sono dei piccoli rametti di corallo rosso  ma devo dire che la parte più colorata con gorgonie è quella iniziale tra i 63/65 mt mentre la parte sul fondo è meno colorata. Sulla ns sinistra troviamo un grosso scoglio che dai 70 si alza fino ai 67 metri. E' magia pura  le gorgonie sono fitte  e rigogliose ci sono rami bicolori rossi e gialli. Gli giriamo attorno e un grosso gronco sbuca con il suo musino. C'è anche un gamberetto nella sua tana. Ci portiamo in parete,  durante  ritorno troviamo un grosso scorfano rosso e una grossa aragosta.......Il 20' arriva anche per noi , è ora di salutare la parete dei Maledetti. Ora ci aspettano circa 60 minuti di decompressione ....
La risalita come previsto viene fatta in libera e  al 80 ' minuto raggiungiamo la superficie ,soddisfatti e appagati della fantastica esperienza .
 
 
 


sabato 25 ottobre 2014

Trimix Dive Moregallo Ottobre 2014. Battesimo Maurino



Il "Moregallo" è probabilmente il sito d'immersione più conosciuto e frequentato di "quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno...".
Il motivo è da ricercarsi nell'insieme delle opportunità che offre: è di facile accesso, con un ampio parcheggio, si presta bene sia alle immersioni di corso sia alle "tecniche" più impegnative, ha una splendida Parete di roccia a strapiombo ed è ricco di "relitti" Insomma, è il Mare sotto-casa, disponibile in tutte le stagioni ed in ogni condizione meteo. Appuntamento è nel piazzale alle 8:30 con Dario ,Omar e Mauro

Oggi abbiamo programmato un tuffo a Trimix per 20 minuti a 60 metri.
Abbiamo trimix vari  nelle ns bombole , ma le procedure e le progressione di risalita è ben condivisa e standardizzata.
Nuotiamo per diversi metri, in superficie dove raggiungiamo la parete oltre la punta. Obbiettivo è quello di scendere direttamente e più velocemente possibile, alla massima profondità.
Ultimati i controlli di superficie ci lasciamo cadere lungo la parete di roccia calcarea che corre dritta vs il fondo del lago. Atterriamo in 2 minuti a -60 metri, direttamente sul Passat. Iniziamo il ns giro sui vari relitti delle macchine che si trovano tra i 57/60 metri. A questa profondità ci sono Jaguard, Mercedes, Golf . Dopo aver percorso anche qualche metro lungo la sempre bella parete completiamo la ns permanenza e al 20' stacchiamo e iniziamo la ns lenta risalita. Tappa dopo tappa ci guadagniamo uscita al 73.All'aria a pelo d'acqua raccolgo le impressioni di Mauro. Mauro è la prima volta che utilizza miscele trimix , è davvero entusiasta dell'esperienza appena vissuta. Penso si sia contagiato!!!

Full Tour alle macchine del Moregallo from Dario Lupi on Vimeo.

Spazi Personali from Dario Lupi on Vimeo.