Emozioni Profonde è un diario di immersioni tecniche svolte in quasi 15 anni di attività.
Una vasta raccolta di foto e video delle più suggestive e impegnative immersioni tecniche Italiane.
Un viaggio di emozioni tra tuffi in Liguria, Calabria, Sardegna, Toscana passando per i report dei corsi svolti nelle acque del lago di Como.
Oggi destinazionerelittodel Nasim, una classica di Giannutri fatte diverse volte sia in aria che
trimx, sempre un tuffo di gran gusto!!
Il relitto del Nasim poggia
su un fondale di 60mt sul fianco sx con la prua verso la costa.
La navigazione scorre tra un
clima sereno, si ride e si scherza con i compari di Milano, Il mare è più calmo
rispetto a ieri e in meno di 40 minuti raggiungiamo Giannutri, Cala Maestra.
Filiamo un pedagno mobile che
centra in pieno il Nasim a metà nave sulla murata di destra.
Oggiabbiamo pianificato 30minuti a 60metri
,configurazione leggera bibo 16+16 con un ottimo trimix 20/20 -Ean50 -Oxy.Vestiamo
attrezzature, un po' di gas allo scooter ed eccoci sul pedagno. Segno di ok è
via, giù: 2 minuti 53metri arrivati.
Il relitto lo conosciamo
piuttosto bene scolliniamo la fiancata e ci lasciamo cadere lungo il ponte di
coperta che è alla mia destra come se fosse una parete.Dario sta trafficando con
accensione delle telecamera, io scruto avidamente sotto le lamiere attaccate
alla sabbia e trovo un grosso astice fuori tana e due gamberi meccanici.
Iniziamo bene!
Rasentando il fondo ci
portiamo verso la zona di poppa, bingo condominio di aragostece ne sono ben 6.Ci mettiamo la chiglia alle
sinistra e la percorriamo a tutto gas ed eccocia prua, qui le strutture del relitto creano una rientranza dove si
nascondono 3 grosse musdelle.
Super Nasim, stiamo facendo
il pieno di emozioni e di incontri, eccociancora sul ponte di coperta tra scorfani di grossa taglia e stelle
marine giganti, , nel blu sfrecciano grossi dentici. Cerco di ritrovare astice
per mostrarlo a Dario ma non lo ribecco, ci portiamo sulle sovrastrutture più
alte dove ci sono i corrimani, il castello di coperta, il fumaiolo, tutto
ricoperto da candite clavelline bianche. Ora siamo di nuovo a poppa, davanti a
noi le due eliche,
Spettacolo!! con lo scooter
ci muoviamo da una parte all’altra senza impicci, abbiamo già fatto due giri
del relitto.
Il tempo di fondo è quasi terminato, ritorniamo vs prua e al 30` salutiamo il Nasim e scooteriamo fino a raggiungere
a pochi metri di distanza la parete , dove completiamo la nostra decompressione
tra un giretto con lo scooter e qualche selfie subacqueo!!
Una volta riemersi ci
spostiamo a Punta secca, dove i nostri soci faranno la seconda immersione e li
ci siamo scofanati bruschette di vario tipo, tris di primi ,dolce, manco
fossimo al ristorante!!!
Argentario divers una
garanzia, servizio top in acqua e fuori!
Non potevamo lasciare Napoli senza prima aver fatto un tuffo sul Banco di Santa Croce. Ultimo tuffo l l'avevo fatto nel 2007, mi ero dimenticato quanto fosse bello.
In sella ai nostri scooter e guidati da Pasquale abbiamo fatto giro completo di tutte le varie secche!!
Bottom time 45
Mix: Ean28+ean50
Run time :75
Max depth:45
Banco
di Santa Croce , "zona di tutela biologica" istituita nel 1993 è
costituito da cinque grandi pinnacoli rocciosi . Le pareti, più o meno
scoscese, a seconda dei diversi versanti, raggiungono circa 50 m. di
profondità. Superati i primi 7-8 m di profondità si apre agli occhi dei
subacquei uno scenario di una bellezza difficilmente immaginabile, per un
tratto di mare così prossimo alla foce del fiume Sarno. Invece è proprio
l'apporto dei nutrienti del fiume insieme all'oscurità (dovuta al primo strato
di acqua torbida) a creare un ambiente perfetto per lo sviluppo di una
rigogliosa vita di organismi sciafili. Gorgonie rosse e gialle e Axinelle
cannabina fanno capolino già nei primi 18 m. Ad una maggore profondità
aumenta la concentrazione di gorgonie, spesso ricoperte da uova di gattuccio,
scenario quasi unico nel mediterraneo. Oltre i 30 m, si aprono alla vista del
subacqueo grandi rami di Gerardia savaglia e negli innumerevoli anfratti
si nascondono gattucci e grossi gronchi. Circumnavigando il pinnacolo
principale, troviamo una grande spaccatura verticale che taglia in due la
parete, dove la luce filtrando dall’alto attraversa l’intreccio dei rami di
gorgonie, regalando ai sub uno scenario davvero suggestivo
Dopo
aver caricati i gommoni con le nostre pesanti attrezzature molliamo gli ormeggi
poco dopo le nove.Destinazione Secca di Mezzo Canale. Mezzo Canale è
un’immersione fantastica, una delle secche coralligene più belle del
Mediterraneo. Posizionata nel centro del canale fra l’isola di Giannutri, l'isola del
Giglio e il promontorio dell’Argentario, a ridosso della batimetria dei 100
metri, in una zona molto particolare per la sua conformazione geologica.Una
montagna che dai 100 metri sale fino ai 25 metri, con pareti ripide fino ai
50-70 metri, per proseguire la corsa verso gli abissi più dolcemente formando
splendide franate di massi.Il nostro obiettivo sono proprio questi massi
esterni tra i 65 e 80 metridove vive
una fittissima e spettacolare colonia di corallo nero.C’è incertezza a bordo,
le condizioni meteo non sono eccellenti, il gommone avanza tra le onde e si
balla decisamente, non siamo sicuri che si riuscirà ad ormeggiare.
A
bordo ci sono anche gli amici Milanesi Luca, Lorenzo, Giusy, che
abbiamo incontrato per caso all’Argentario, piccolo il mondo della subacquea.Il gommone rallenta... il boss, Simone Nicolini butta giù l’ancora, per lui è ok se po' fa, le condizioni ci sono!!!
Daglièèèèè!!! Diamo inizio alle danze! Contro ogni aspettative in superficie
non c’è corrente, ma il mare è piuttosto formato, i primi a saltare siamo noi.
Abbiamo pianificato 30 ‘di fondo trai
70/75 metri con un run time di 120 minuti.
Nel bibo16+16 ho un ottimo trimix
14/50, per la decompressione 3 stage con 25/35-50/15-OXY.Vestire il bombolame con mare così formato qualche
impiccio lo da, ma devo dire che lo scooter mi da una grossa mano e spostarsi
tra le onde è un gioco da ragazzi e in tempo zero sono sul pedagno pronto per
la discesa.Cappello
della secca 25metri,me lo faccio scivolare davanti fino a raggiungere un primo gradino a
50metri, aspetto Dario che sta aprendo i bracci dei fari della telecamera, giù
ancora -72metri fondo della secca. Non c’è corrente bene. Le
pareti sono completamente ricoperte da gorgonei rosse, e gialle, ora obiettivo è
trovare il
vero corallo nero. Simone
ci ha spiegato di allontanarci dalla secca principale e mantenendo la
batimetrica 65/70 dopo aver incontrato una grossa rete da pesca alla nostra dx dovremmo trovarlo.Usciamo
vs il largo, nulla zero non lo troviamo, rientriamo vs la secca, lo
scooter ci agevola il lavoro e ci spostiamo con disinvoltura , impensabile a
pinne coprire questi tragitti senza affaticarsi. Ci riportiamo fuori una
seconda volta ed eccolo, questa volta ci
siamo, ai nostri occhi ci si presenta una foresta incantata di corallo nero mai mi prima di allora
mi era capitato di osservare questo animale in colonie così rigogliose. In
Liguria su secche oltre i 70 e su qualche relitto mi era capitato di vedere
qualche ramo, ma qui lo spettacolo è superlativo! Rimaniamo diversi minuti a
goderci questo spettacolo, Dario fa video, io faccio il modello,
ci siamo davvero divertendo, sono proprio soddisfatto, sono certo che anche
Dario sta godendo!!! Abbiamo gironzolato in lungo e largo, sono passati quasi
25 minuti dobbiamo recuperare la via del ritorno e ritrovare il corpo
principale della secca.
Diamo
fuoco agli scooter, Dario mi indica correttamente la rotta da
seguire, Grande Darietto!!! e via ecco
di nuovo a 70metri alla base delle secca, trascorriamo gli ultimi minuti godendoci
questo spettacole fondale, arriva il 29 ci siamo ,iniziamo la risalita.
La
risalita è in parete tra gorgonie giganti, timide aragoste, qualche scorfano, facciamo i nostri cambi gas, incrociamo Luca,
Lorenzo, Giusy li salutiamo e arriviamo sul cappello principale a -25
metri dove ad attenderci ci sono decide di dentici in caccia che sfrecciano nel
blu, che spettacolo, che tuffo, ora abbiamo un po' di deco da smaltire ma ne è
valsa la pena, riemergiamo dopo 120 minuti, il mare non ha mollato, guadagniamo
il gommone e via a raccontarcela. Partiti
pensando di non riuscire ad ormeggiare, di trovare corrente, brutta visibiltà, alla
fine il mare ci ha premiato e ci ha regalato un tuffo che rimarrà per sempre
nei miei ricordi subacquei.
Non di soli relitti vive il Subacqueo. Dopo i mesi di mare agitato e torbo, dopo le acque scure e fredde dei laghi, dopo i relitti austeri e introspettivi, volevamo tornare a godere di una delle gioie più accessibili della subacquea: "L'immersione naturalistica" fatta a quote ricreative. Un tuffo easy , sereno, per rilassarsi e stare insieme agli amici, meglio di un giro in SPA.
La secca in questione è un altopiano di circa 8 km di perimetro con una profondità che varia dai 18 ai 40 metri, per noi è perfetta. Agevolo un breve montaggio del video catturato.
Bottom time 45 Back Gas EAN32 Deco Stage: Oxy. Runtime: 75 By Dario Lupi