Non potevamo lasciare Napoli senza prima aver fatto un tuffo sul Banco di Santa Croce.
Ultimo tuffo l l'avevo fatto nel 2007, mi ero dimenticato quanto fosse bello.
Ultimo tuffo l l'avevo fatto nel 2007, mi ero dimenticato quanto fosse bello.
In sella ai nostri scooter e guidati da Pasquale abbiamo fatto giro completo di tutte le varie secche!!
Bottom time 45
Mix: Ean28+ean50
Run time :75
Max depth:45
Banco
di Santa Croce , "zona di tutela biologica" istituita nel 1993 è
costituito da cinque grandi pinnacoli rocciosi . Le pareti, più o meno
scoscese, a seconda dei diversi versanti, raggiungono circa 50 m. di
profondità. Superati i primi 7-8 m di profondità si apre agli occhi dei
subacquei uno scenario di una bellezza difficilmente immaginabile, per un
tratto di mare così prossimo alla foce del fiume Sarno. Invece è proprio
l'apporto dei nutrienti del fiume insieme all'oscurità (dovuta al primo strato
di acqua torbida) a creare un ambiente perfetto per lo sviluppo di una
rigogliosa vita di organismi sciafili. Gorgonie rosse e gialle e Axinelle
cannabina fanno capolino già nei primi 18 m. Ad una maggore profondità
aumenta la concentrazione di gorgonie, spesso ricoperte da uova di gattuccio,
scenario quasi unico nel mediterraneo. Oltre i 30 m, si aprono alla vista del
subacqueo grandi rami di Gerardia savaglia e negli innumerevoli anfratti
si nascondono gattucci e grossi gronchi. Circumnavigando il pinnacolo
principale, troviamo una grande spaccatura verticale che taglia in due la
parete, dove la luce filtrando dall’alto attraversa l’intreccio dei rami di
gorgonie, regalando ai sub uno scenario davvero suggestivo
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