domenica 30 ottobre 2016

Trimix dive Piroscafo Calabria -77mt

Il Calabria era un piroscafo della Navigazione Generale Italiana di 1245 tonnellate di portata, era stato acquistato in Inghilterra ed era adibito alla navigazione tra Genova, Livorno, Civitavecchia e Napoli.
La causa dell'affondamento è da retribuire allo scoppio di una caldaia che generò una tremenda esplosione che spezzò lo scafo in due e scompari nelle acque tra Sturla e Quarto ,a circa 4 miglia dalla costa.
Oggi il relitto giace su un fondale fangoso tra i 70 e 78 metri.

Al disastro assistette - oltre ai 13 sopravvissuti tra i quali c'è anche il comandante Giuseppe Quartino - l'equipaggio del piroscafo "Giava", che si trovava sulla stessa rotta, a soli 200 metri di distanza e che diede i primi soccorsi agli uomini che avevano trovarono l'unica via di salvezza tuffandosi in mare.

Questo tuffo la stiamo inseguendo da Agosto, ricordo telefonate da sotto l'ombrellone per organizzarlo, poi per tutta una serie di motivi abbiamo dovuto posticiparlo, nel frattempo ne abbiamo fatti degli altri.
I relitti del golfo di Genova sono gli unici che ci mancano, proprio per le condizioni di visibilità spesso molto brutta, li abbiamo lasciati per ultimi.

Ed eccoci qua, domenica 30 ottobre, alle 7 di mattina a cercare di caricare la macchina del Carletto con un serie infinita di attrezzatura: 3 bibo, 9 stage, scooter , video camera, non so come, ma alla fine riusciamo a caricare tutto, e letteralmente sommersi dalle attrezzature partiamo per Genova.
L'imbarco è presso Centro sub Tigulio dove conosciamo i nuovi proprietari, Fulvio e Clara, che hanno rilevato proprio in questi giorni il diving di Lorenzo del Veneziano.
Trasportiamo le attrezzature con dei carrellini e poco dopo le 9 molliamo gli ormeggi e lentamente usciamo dal porto guadagnando il mare aperto.
Il nostro piano prevede 25 di fondo tra i 70/78metri. Sul relitto la logistica è ottima abbiamo addirittura 2 pedagni una prua e una a poppa. In condizioni ideali si potrebbe pensare di entrare da una prua e poi risalire a poppa, vediamo che visibilità troveremo. Dalla regia dicono mediocre e visto la fama di questi relitti, non ci lascia sperare nulla di buono.
Ormeggiamo al pedagno che è collegato alla prua e diamo inizio alle danze. In tempo zero siamo in acqua belli carichi.
"Bibone" 16+16 con un ottimo trimix 14/45
S80 35/20 -S80 50/10- 7litri Oxy.
Siamo a pelo d'acqua pronti per scendere e Carletto sentenzia non si vede un cazzo, minchia che gufo.. in superficie la visibilità è buona. Dario sta assemblando scooter sulla camera nel frattempo si sta allontanando dall'ormeggio, ma con scooter  poi recupera.
Ci siamo, al segnale di ok ci lasciamo cadere lungo la cima. Più scendiamo più la visibilità peggiora  punto di contatto 70mt ,il pedagno è fissato sul tagliamare a prua. Carletto aveva ragione, la visibilità è davvero brutta meno di 3 metri. Avevamo messo in preventivo ma mi auguravo almeno 5/7 metri. Mi porto davanti al relitto, di fronte al tagliamare per cercare di catturare qualche bella immagina della prua, mi lascio scivolare sul fondo a 77 metri, la prua è molto bella completamente ricoperta da spugne gialle e reti . Ci spostiamo lungo la murata di sinistra anche questa completamente ricoperta da spugne. Risaliamo sulla coperta, reti, cime, due metri di visibilità rendono le cose abbastanza complesse, ci moviamo con attenzione. Raggiungiamo una stiva, c'è una grossa cima la sposto mi calo dentro con attenzione. Raggiungiamo la parte dove la nave è spezzata, non troviamo la cima che porta a poppa, ma onestamente non ci sono le condizioni. Iniziamo il rientro ripercorrendo la coperta, eccoci di nuovo a prua sulla sinistra c'è un braccio porta scialuppe, sulla desta c'è un gabinetto , non so cosa ci faccia li sulla prua della nave ma c'è. Riscendo ancora sul fondo gustandomi la prua dal basso verso alto, un occhiata ancora alla murata e poi guadagniamo la via del ritorno. Segnalo a Dario e Carlo se gli va bene staccare al 20' anziché 25, mi rispondo di si, scelta giusta, con 2 metri di visibilità su un relitto già abbastanza insidioso per le molte lenze e reti, devo dire che 20 minuti possono bastare e risparmiamo un po' di prezioso gas.
Metro, dopo metro, avvolto nei pensieri completiamo la decompressione tra cambi gas e rispetto del run time. Nel frattempo stanno risalendo anche i ragazzi con il reb anche loro  hanno fatto 20 di fondo, visibilità davvero brutta. Riemergiamo dopo 90 minuti ad aspettarci un bel the caldo e un abbondante focaccia alla cipolla che divoriamo sulla via del ritorno con ancora le mute addosso. Che dire al Calabria va data un altra possibilità, secondo me è un relitto carino, non particolarmente grande e si riesce a visitarlo tutto. Il problema di questi relitta è la visibilità ,spesso medio bassa.

Ci lasciamo con la promessa di visitare uj2008, Ischia e altri relitti del golfo di Genova. Ormai la stagione sta volgendo al termine è tempo di bilanci , con il tuffo sul Calabria abbiamo messo a segno un altra tappa del wreck tour 2016 "de noatri", vediamo se riusciamo a chiudere in bellezza... stay tuned!







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