mercoledì 12 giugno 2013

Tek dive Haven Giugno 2013 Coperta e Officine

Dopo un dettagliato briefing di Pippo carichiamo il gommone e alle 9:15 siamo sulla verticale della haven. La visibilità sembra non essere eccezionale stimo una 10 di metri .Sono un pò dispiaciuto spero che sotto migliori. All' ok di pippo scendiamo lungo la cima. La visibiltà non sembra migliorare arriviamo in un minuto sopra la plancia di comando a -33 .Sono sceso un pò veloce ho bisogno di qualche istante per acclimatarmi. Ho indossato solo la maglia tecnica spero di non aver freddo. Ci lasciamo scivolare vs la coperta direzione ciminiera. E' in questo momento che mi rendo conto che la visibilità è  davvero migliorata. La coperta con i grossi funghi sembra essere li a pochi cm mentre sono ancora a 42 metri ,la visibilità  sotto è davvero buona oltre i 20 metri. Arriviamo in coperta ci spostiamo sulla sx della nave e ci infiliamo nel corridoio officine a -55 che attraversa la nave per tutta la sua larghezza. Entro subito dopo Pippo, so cosa cercare e infatti dopo pochi metri trovo una morsa da lavoro  sulla mia dx alla quale faccio fare mezzo giro. sulla sx ci sono le bombole delle ossigeno. Pippo alza molta sospensione saranno felici i miei buddy che mi succedono. Usciamo sul lato dx della nave e ci riportiamo a poppa vs la base della ciminiera.Questa parte della nave non l'ho mai esplorata cerco di far attenzione a più dettagli. Mi soffermo molto sulle ringhiere che delimitato il" perimetro della nave " scavalcate quelle  a poppa si scende di altri 20 metri e si trova elica . Mi rendo conto che le ciminiera appoggia su un rialzo c’è anche  una griglia .Guardo vs alto è ho conferma che la visibilità è davvero buona. Vedo l'inizio della ciminiera almeno 20 metri sopra avvolta da nuvole di anthias.

Secondo me abbiamo investito almeno 2/3 minuti alla base della ciminiera. Mi rendo conto quanto sia poco la distanza dal castello alla ciminiera. Faccio diversi segni a Dario spero che mi  riprenda sono davvero soddisfatto di come sta procedendo immersione. Sotto di me i grossi funghi e il boccaporto largo che è l' ingresso della sala macchine, mi avvicino mi piacerebbe calarmi dentro ma non penso sia il caso .
Ci avviciniamo vs il castello Omar risale vs una scaletta Omar trova un aragosta impigliata in una rete la libera ormai si è specializzato la seconda in pochi giorni. Ci spostiamo sulla dx della nave. Ci siamo alzati siamo sui 40/45 metri vedo  sulla coperta i bracci che movimentavano le scialuppe di salvataggio vedo le ali collassate penso di passarci sotto poi mi rendo conto che dovrei scendere non ho voglia di fare jo-jo.Ci portiamo sulla murata di prua quella liscia senza terrazzi e balconi guardo la coperta è vedo un altro boccaporto/buco vedo i tubi che trasportavo il greggio mi chiedo chissà dove si arriva percorrendo questa parte della nave.Ci riportiamo a questo punto sul ponte di comando. Sentiamo la paperella. Pippo è già sulla plancia per risalire Omar entra nella plancia dove c'è il bambin gesu di Praga. Io e dario aspettiamo fuori la deco carica siamo già a 45minuti mi porto sulla cima Omar e Dario fanno ancora due riprese in prossimità della targa e poi iniziamo la lunga deco nel blu..... ean50+02 e al 68 siamo fuori.









 

domenica 2 giugno 2013

Tek dive Giannutri:Relitto del Nasim -60metri Giugno 2013


Oggi è ultimo giorno di immersioni. Dopo  belle paretine , oggi è il gran giorno è il giorno del Nasim
La nave cargo Nasim  molla gli ormeggi nel porto di Livorno diretto ad Alessandria d'Egitto. Il manifesto di carico era costituito 49 automobili (12 Fiat, 35 Peugeot e 2 Mercedes), 16 rimorchi e 3 carrelli elevatori destinati al mercato nordafricano. Dal racconto dei testimoni si capisce che sebbene il mare fosse calmo alle 04.30 del mattino del 12 febbraio 1975 la nave urtò le rocce di Punta Scaletta dell’Isola di Giannutri e colò a picco nelle acque tra Punta Pennello e Cala Maestra, a poca distanza da riva.
Già dai primi giorni successivi al naufragio, il relitto subì la razzia dei subacquei che tornavano con il loro bottino strappato alla nave, formato da sportelli, auto, sedili e tutto quanto era asportabile e rivendibile.
Un vecchio carpentiere, testimone del naufragio, descrive come dopo la collisione il comandante avrebbe tentato di dirigere la prua all'interno della piccola baia di cala maestra nel tentativo di incagliare l'unità evitando l'affondamento. Ecco la spiegazione per cui il Nasim II oggi poggia sul fondale sabbioso con la prua rivolta verso nord, anziché verso sud, come la direzione della sua rotta lascerebbe presupporre.
Oggi giace su un fondale sabbioso di circa 60 metri, adagiato sulla fiancata di sinistra, con il ponte rivolto verso il mare aperto e la prua verso Cala Maestra.


Anche oggi abbiamo in gommone un Special Guest Roberto Rinaldi videoperatore Rai con una telecamera pazzesca. Durante il viaggio chiacchieriamo con due simpatici Dir. Lei davvero carina e  in fase di montaggio pe-valve Omar non si fa scappare la mutanda modello tanghino di pizzo che si intravede tra una fiammante Dui nera.
Ai ragazzi Gue quando gli diciamo che scendiamo con ean21 ci guardano con aria schifata… ma sono simpatici e lei ci arrapa!
Antonio durante il tragitto ha attaccato alla fronte una maglietta per coprirsi dal cocente sole che lo sta bruciando ci fa un pò sfigurare è davvero inguardabile ma non lo possiamo buttare a  mare oiiooooooioo

 Raggiungiamo la verticale del relitto.
Vitale esperto scafista del diving ci fa il solito dettagliato briefing.
Scendiamo lungo il pedagno ,apre Omar che come un missile guida la discesa.
In 2 minuti secchi atterriamo sul relitto a -45
Sul Nasim si possono fare sia immersioni in aria sia in trimix
Diciamo che il giro Trimix si fa una quadra a 55/58 metri
Il giro Aria rimani un pò più alto entro i 50
Noi da veri “Ganzi” invertiamo le cose facciamo il  giro Trimix respirando Aria
Come da programma una volta atterrati ci portiamo in zona chiglia, a vedere le eliche. La prima non è molto profonda 48 metri poi ci lasciamo scivolare sulla seconda elica  a 54 metri .
Passiamo sotto la poppa della nave che tra la sabbia e il relitto crea un bel passaggio.
Becchiamo una bella torpedine la illumino poi in preda ad una botta narcotica gli lancio la torcia cosi si solleva simpaticamente dal fondo sabbioso. Un po mi spavento avevo paure che mi pungesse..
Siamo A -58 e siamo belli TUONATI.
Giriamo angolo e ci portiamo sul relitto dove ci sono i ponti .
Rimaniamo attaccati al fondo a circa 57 metri dove illuminiamo interno del relitto. Antonio parte in una penetrazione solitaria a -60 metri all’interno della nave. Uscirà dopo qualche minuto.Una bella musdella si nasconde tra le lamiere.
Da lontano vedo della aragoste con le loro antenne ne conto tre mi sposto difronte  per vederle meglio. Antonio esce dal relitto ,Guardo vs il largo e noto che  il video operatore di reb munito  è in ginocchio con la sua telecamere che filma il relitto
Ci alziamo leggermente di quota siamo a circa 53 metri mi volto è osservo il castello di poppa .Proseguiamo vs prua .Al centro della nave noto gli alberi che ancora integri  tendono nel blu.
Sul fondo a -60 ci sono alcune macchine una al centro del relitto una a prua
Arriviamo a prua dove c'è stata la collisione si nota lo squarcio c’è  l’Ancora che si perde vs la sabbia
Abbiamo decisamente sforato la quota max pianificata abbiamo fatto una quadra di 18@55 metri con puntate a 58 decidiamo di staccare 2 minuti prima anche perché i computer ci davano già il solito “quarantino abbondantis” di deco mattutina.
La parete è li a pochi  metri la raggiungiamo e iniziamo le tappe deco prima con ean50 e poi con il puro.
Durante la deco penso alle immagini che più mi hanno colpito del relitto al 60’ siamo fuori, qualche pinneggiata e siamo sul gommone a raccontarcela…
Considerazione personale :mi sento di dire che il nasim in aria si fa e si farà sempre   ma  con Trimix normossico leggero ti fai un bel 25 di fondo e te la godi in pieno
Chissa… chissa…








sabato 1 giugno 2013

Tek dive: Argentario Giugno 2013


Dopo la prima immersione della giornata mediamente rimanevamo circa un ora  e mezzo sul gommone a rifocillarsi mentre aspettavamo i ns compagni di viaggio che rientravano dai loro super run time.
Successivamente si rientrava a Porto Ercole si ricaricano i bibi e ci si spostava sotto il monte argentario per fare il secondo tuffo della giornata.
La situazione era totalmente diversa. Si passava dai 30 metri di visibilità di Giannutri ai 2/3 metri  
Le immersioni sotto costa si sono rivelate fantastiche a parte la visibilità  abbiamo fatto delle paretini sui 30/40 metri con un fondale coloratissimo con un corallingero molto vivo.
Di gorgonie rosse ne abbiamo fatto indigestione, dei boschi coprivano ogni centimetro delle pareti.
Tutte davvero molto grosse con il polpi aperti. Non mancava il Corallo rosso che cresce rigoglioso in queste zone già a partire dai pochi metri.
Anche il  pesce ,oltre le immancabili aragoste, tra cui una impigliata in una grossa rete che Omar ha provveduto a tagliare liberando la bestiola, abbiamo incontrato due cernioni, un gronco scovato da Antonio in una grotta a -30.
Diversi scorfani, murene, musdelle
E per finire durante la tappa a 5 metri abbiamo incontrato polpi e cicale di mare!
Seppur era la seconda immersione della giornata seppur soddisfatti della prima non ci siamo risparmiati con le permanenza diciamo mediamente 25/30 minuti tra i 30/40 metri pertanto anche nel secondo tuffo della giornata, decompressione nell’ordine dei 20/25 minuti poi smorzarti con le mix deco




Tek dive Giannutri:Secca di Punta Secca Maggio 2013


Il gommone sfreccia veloce vs Giannutri è venerdi 31 maggio, abbiamo da poco lasciato imbarco a Porto Ercole e tra onde di tutto rispetto ci avviciniamo alla ns meta.
Sul gommone siamo in 8 sub ma il carico e imbarazzate. Ci sono telecamere , rebrether , bibo ,“decompressive per fare una  Guerra” gli unici senza scooter siamo noi  tre.
A bordo abbiamo anche Special guest il Polacco proprietario della SANTI.
Dopo attenta analisi del moto ondoso, decidiamo di ormeggiarci a Secca di Punta Secca a nord di Giannutri, riparati dai venti da sud.
I primi a scendere in acqua  siamo noi tre, la visibilità è strepitosa, agganciate le 2 decompressive ci portiamo a  prua del gommone ,concentrati sulla ns bolla.
La retta via ci verrà indicata da una simpatico romano di scooter dotato che ci porterà fino alla cigliata da dove parte la parete.

Poi ognuno per la sua strada…
 
In 3 minuti ci portiamo in parete  durante il tragitto un carosello di Dentici ci da il benvenuto…. I primi minuti di immersione sono anonimi un coralligero di medio livello e nessun incontro se non qualche murena cazzuta.
Arrivati in prossimità di una volta piena di spugne gialle  incontriamo il primo condominio di aragoste ne contiamo almeno 5 a qualche metro da noi su un fondale di sabbia bianca a  circa 52 metri si apre nella parete una seconda grossa spacca .
Il ragazzo di Roma da circa 15 metri di distanza ci segnala qualcosa, da  lontano vediamo che si tratta di una musdella, nuotiamo verso di lei raggiunta la spacca troviamo quello che ogni sub vorrebbe trovare quando illumina una spacca.
Un secondo condominio di aragoste con almeno altri 5/6 esemplari, isolati gamberi meccanici che arretrano quando vengono infastiditi dalle ns torce ,nuvole di gamberetti rossi  che avvolgono un gigantesco gronco
Non sapevamo più dove guardare siamo estasiati , era un continuo segnalarci qualcosa e toccarci per indicare animali da vedere…….
Sono trascorsi  18 minuti è il tempo a questa quota è finito ci stacchiamo lentamente  ma abbiamo ancore 7 minuti da trascorrere  a 35 metri è  proprio li incrociamo 2 scorfani rossi di grossa taglia.
Il tempo di fondo (sempre troppo poco) è stato polverizzato, il  computer ci segnala quaranta minuti di deco.
Sono trascorsi 25 minuti adesso è proprio ora di staccare
Procediamo lentamente passando al ean50 per poi arrivare a 5 metri è fare il ciclo con 02 è proprio in questo ultima parte che il mare ha voluto regalarci un ulteriore spettacolare incontro
Un branco di barracuda ci ha nuotano intorno a 5 metri per tutta la parte finale della deco.
Tornati all’aria la soddisfazione è davvero tanto per quello che il mare di Giannutri al primo tuffo ci ha saputo regalare.
Adesso tra un chiacchera   , un tortino e un biscottino  non ci rimane che aspettare sotto un sole cocente i ns compagni che hanno davanti a loro un run time di 3 ore…..