lunedì 7 marzo 2016

Faglia Juancito ,Trimix dive 75mt


>Nel lago di Lecco a 6km dal porticciolo di Parè , in prossimità del ristorante Juancito cento metri prima, c'è un piccolo posteggio sulla destra ,dove da un sentiero si accede al lago. Immersione prende il nome dal ristorane, il giro solitamente avviene su una spettacolare parete di roccia calcarea che termina a 50/55 metri. A 50metri possiamo trovare una grossa volta che rientra per alcuni metri nella parete chiamata "la grotta Cousteau ", per via di una targa fissata all'interno. Proseguendo per circa 100 metri da questa prima grotta, dalla profondità di 47metri parte un ulteriore parete, caratterizzata da un ampia faglia che si allarga sempre di più con aumentare della profondità, permettendo al subacqueo di entrare  e termina  su un fondo a circa 105mt. In altre occasioni respirando aria  ci siamo affacciandoci per qualche minuto in questo burrone,  arrivando a 60mt .Oggi con  Dario e il mio amico e istruttore Gianluca siamo diretti dentro al "Faglione del Juancito  e faremo un immersione di 20 minuti a 70metri respirando trimix. Il ritrovo è alle 8:30 , con noi ci saranno anche Luciano e Marco, allievi di Gianluca,  in circuito chiuso ,mentre io Dario e Gianluca ,saremo in circuito aperto. La natura affascina è dà spettacolo , il lago è circondato da montagne con cime innevate, un bel sole caldo inizia a scaldarci  e complice Eudi di Bologna troviamo comodamente parcheggio tutti a fianco e iniziamo a preparare le nostre attrezzature.

Chiacchieriamo di subacquea in particolar modo di rebreather, me ne fanno vestire uno per farmi "sentire il peso", ci scambiamo impressioni su attrezzature, fiumi di parole, intanto si son fatte le 10 e siamo ancora all'asciutto. Mannaggia siamo davvero lenti a prepararci... Per ottimizzare la logistica  e calarci direttamente all'interno della faglia, ci organizzeremo cosi:

Gianluca con lo scooter si porterà all'ingresso delle faglia 47mt, manderà in superficie il pallone  che assicurerà con il reel ad una sagola che si trova all'ingresso della faglia. Nel frattempo io e Dario prese le mire a terra iniziamo a  portarci a oltre 200mt da  riva dove da un momento all'altro ci aspettiamo di vedere apparire il pallone. Marco e Luciano con i reb scenderanno dopo.

Per questo tuffo ho 4800litri di un ottimo trimix  16/30 che alla massima profondità di darà una end di 40/42mt . 35/20, ean50, oxy per completare la decompressione.

Siamo a mollo in mezzo al lago davvero lontani da riva in attesa che appaia sto benedetto pallone, ci guardiamo attorno ed eccolo finalmente! Nonostante la lunga pinneggiata , siamo lontani ancora una trentina di metri lo raggiungiamo. Ok si va, ci siamo, sgonfiamo i gav e via verso il faglione. Seguo la cima ,vengo investito dalle bolle di Gianluca che ci sta aspettando sul fondo , arrivo sul fondo 2 minuti 47metri,ok di conferma al boss ma dove è Dario? guardo su non lo vedo , guardo dietro nulla, dove è finito? Guardo Gianluca dove cazz è?...eccolo ci siamo, vedo i fari della telecamera, siamo in discreto ritardo vabbè scendiamo .Scopriremo una volta tornati in superficie che un problema di compensazione ha ritardo la discesa. La visibilità non è eccezionale ,anzi per la quota a cui troviamo fa cagare! Oltre i 60metri migliora decisamente, entriamo nella faglia.

La faglia è come se fosse una frattura all'interno della parete , mi lascio cadere all'interno fino a raggiungere la massima profondità di 75 metri. Le pareti parallele creano un canyon ,questa roccia calcarea che ti sovrasta  rende tutto davvero molto suggestivo, mi spingo ancora all'interno e cerco di catturare delle immagini dal basso verso altro  che porterò come ricordo con me in superficie .Nel frattempo Gianluca ci lascia  tra lancio del pedagno e il tempo che ci abbiamo  impiegato per scendere è giù da un pò di tempo. Risaliamo qualche metro lo saluto e poi riscendiamo nella faglia, rimaniamo in quota sospesi in questo burrone .Dopo aver approfondito la questione faglia,costeggiamo la parete in direzione Lecco mantenendo la quota di 70 metri. La parete è una murata verticale come quella del Moregallo, bellissima!

Invertiamo il senso di marcia e al 19' risaliamo da dove siamo arrivati  all'interno della spaccatura. Nel frattempo stanno scendendo Marco e Luciano , li salutiamo e via verso la superficie .La risalita procede lenta e metro dopo metro raggiungiamo altra parete su cui completiamo la decompressione,  a 21metri dopo il passaggio ean50, sparo su il pallone, a 6 metri incontriamo anche Gianluca che con reel  e scooter tra le mani sta completando la sua deco. Troviamo un crocefisso a cui moschettono il reel al braccio di Gesù cristo e me vado al pascolo a 6metri con ossigeno. Al 80' ritorniamo all’aria .Anche in questa immersione utilizzando argon devo dire che ho tenuto bene il runtime invernale ,guadagniamo uscita risalendo tra sassi insidiosi e svestite le attrezzature ci raccontiamo la nostra esperienza e pensiamo già alla prossima avventura nel faglione, ma questa volta  fino al capolinea.





Paolinus , Gianluca e il Sottoscritto in tappa from Dario Lupi on Vimeo.





Paolino e Gianluca
Rebdivers


1 commento:

  1. Ho provato per la prima volta una immersione guidata questa Estate ad Ustica, ragazzi è stato qualcosa di meraviglioso! L'area protetta è stupenda anche da fotografare.

    RispondiElimina

Grazie della tua visita.Se hai voglia di dire qualcosa, lo puoi fare nello spazio qui sotto. Ciao