domenica 30 ottobre 2016

Trimix dive Piroscafo Calabria -77mt

Il Calabria era un piroscafo della Navigazione Generale Italiana di 1245 tonnellate di portata, era stato acquistato in Inghilterra ed era adibito alla navigazione tra Genova, Livorno, Civitavecchia e Napoli.
La causa dell'affondamento è da retribuire allo scoppio di una caldaia che generò una tremenda esplosione che spezzò lo scafo in due e scompari nelle acque tra Sturla e Quarto ,a circa 4 miglia dalla costa.
Oggi il relitto giace su un fondale fangoso tra i 70 e 78 metri.

Al disastro assistette - oltre ai 13 sopravvissuti tra i quali c'è anche il comandante Giuseppe Quartino - l'equipaggio del piroscafo "Giava", che si trovava sulla stessa rotta, a soli 200 metri di distanza e che diede i primi soccorsi agli uomini che avevano trovarono l'unica via di salvezza tuffandosi in mare.

Questo tuffo la stiamo inseguendo da Agosto, ricordo telefonate da sotto l'ombrellone per organizzarlo, poi per tutta una serie di motivi abbiamo dovuto posticiparlo, nel frattempo ne abbiamo fatti degli altri.
I relitti del golfo di Genova sono gli unici che ci mancano, proprio per le condizioni di visibilità spesso molto brutta, li abbiamo lasciati per ultimi.

Ed eccoci qua, domenica 30 ottobre, alle 7 di mattina a cercare di caricare la macchina del Carletto con un serie infinita di attrezzatura: 3 bibo, 9 stage, scooter , video camera, non so come, ma alla fine riusciamo a caricare tutto, e letteralmente sommersi dalle attrezzature partiamo per Genova.
L'imbarco è presso Centro sub Tigulio dove conosciamo i nuovi proprietari, Fulvio e Clara, che hanno rilevato proprio in questi giorni il diving di Lorenzo del Veneziano.
Trasportiamo le attrezzature con dei carrellini e poco dopo le 9 molliamo gli ormeggi e lentamente usciamo dal porto guadagnando il mare aperto.
Il nostro piano prevede 25 di fondo tra i 70/78metri. Sul relitto la logistica è ottima abbiamo addirittura 2 pedagni una prua e una a poppa. In condizioni ideali si potrebbe pensare di entrare da una prua e poi risalire a poppa, vediamo che visibilità troveremo. Dalla regia dicono mediocre e visto la fama di questi relitti, non ci lascia sperare nulla di buono.
Ormeggiamo al pedagno che è collegato alla prua e diamo inizio alle danze. In tempo zero siamo in acqua belli carichi.
"Bibone" 16+16 con un ottimo trimix 14/45
S80 35/20 -S80 50/10- 7litri Oxy.
Siamo a pelo d'acqua pronti per scendere e Carletto sentenzia non si vede un cazzo, minchia che gufo.. in superficie la visibilità è buona. Dario sta assemblando scooter sulla camera nel frattempo si sta allontanando dall'ormeggio, ma con scooter  poi recupera.
Ci siamo, al segnale di ok ci lasciamo cadere lungo la cima. Più scendiamo più la visibilità peggiora  punto di contatto 70mt ,il pedagno è fissato sul tagliamare a prua. Carletto aveva ragione, la visibilità è davvero brutta meno di 3 metri. Avevamo messo in preventivo ma mi auguravo almeno 5/7 metri. Mi porto davanti al relitto, di fronte al tagliamare per cercare di catturare qualche bella immagina della prua, mi lascio scivolare sul fondo a 77 metri, la prua è molto bella completamente ricoperta da spugne gialle e reti . Ci spostiamo lungo la murata di sinistra anche questa completamente ricoperta da spugne. Risaliamo sulla coperta, reti, cime, due metri di visibilità rendono le cose abbastanza complesse, ci moviamo con attenzione. Raggiungiamo una stiva, c'è una grossa cima la sposto mi calo dentro con attenzione. Raggiungiamo la parte dove la nave è spezzata, non troviamo la cima che porta a poppa, ma onestamente non ci sono le condizioni. Iniziamo il rientro ripercorrendo la coperta, eccoci di nuovo a prua sulla sinistra c'è un braccio porta scialuppe, sulla desta c'è un gabinetto , non so cosa ci faccia li sulla prua della nave ma c'è. Riscendo ancora sul fondo gustandomi la prua dal basso verso alto, un occhiata ancora alla murata e poi guadagniamo la via del ritorno. Segnalo a Dario e Carlo se gli va bene staccare al 20' anziché 25, mi rispondo di si, scelta giusta, con 2 metri di visibilità su un relitto già abbastanza insidioso per le molte lenze e reti, devo dire che 20 minuti possono bastare e risparmiamo un po' di prezioso gas.
Metro, dopo metro, avvolto nei pensieri completiamo la decompressione tra cambi gas e rispetto del run time. Nel frattempo stanno risalendo anche i ragazzi con il reb anche loro  hanno fatto 20 di fondo, visibilità davvero brutta. Riemergiamo dopo 90 minuti ad aspettarci un bel the caldo e un abbondante focaccia alla cipolla che divoriamo sulla via del ritorno con ancora le mute addosso. Che dire al Calabria va data un altra possibilità, secondo me è un relitto carino, non particolarmente grande e si riesce a visitarlo tutto. Il problema di questi relitta è la visibilità ,spesso medio bassa.

Ci lasciamo con la promessa di visitare uj2008, Ischia e altri relitti del golfo di Genova. Ormai la stagione sta volgendo al termine è tempo di bilanci , con il tuffo sul Calabria abbiamo messo a segno un altra tappa del wreck tour 2016 "de noatri", vediamo se riusciamo a chiudere in bellezza... stay tuned!







domenica 2 ottobre 2016

Trimix dive Relitto Atlantide o Regin -70mt

Misterioso relitto la cui identità non è stata ancora accertata. Benchè ad esso siano stati dati numerosi nomi di navi affondate in questa zona (Regin, Attualità, Pommern), questo relitto è conosciuto dai subacquei locali come Atlantide o Atlantis.

In seguito alla ricerca storica di Bruno Spadi, il relitto dell'Atlantide sembrerebbe essere il relitto del Regin, come parrebbe anche confermare il progetto costruttivo inviato dalla Norvegia. Dalla Norvegia provenivano anche i verbali sull'affondamento che, insieme ai documenti dell'Ufficio Storico della Marina Militare Italiana e dell'Archivio di Stato, hanno permesso di ricostruire la storia dell'affondamento del vapore Regin, il 20 dicembre 1917 alle ore 19:35.

Affondato il 20 dicembre 1917 ad opera del sommergibile tedesco UB 49, si trova oggi in assetto di navigazione su un fondale limoso molto pendente, che fa sì che la profondità vari tra i 63 e gli 75 metri.


La parte più affascinante e meglio conservata del relitto,  è la prua, al cui interno si può vedere l'ancora di rispetto e fare una breve penetrazione.

Dati Immersione :
Bottom gas 16/40
Deco gas 35/20 50/10 Oxy
Run time 100
Buddy :Dario e Carletto
Bottom time 25
Diving on the Atlantide wreck from Dario Lupi on Vimeo.

sabato 24 settembre 2016

Trimix Dive Relitto del Tirpiz -80


Imbarco fissato alle 9.00 a quasi 300km di distanza ci obbliga ad una sveglia pazzesca 4:30, con ritrovo ad Assago 5:30. Caricata la macchina con tutta attrezzatura in meno di tre ore raggiungiamo Santo Stefano al Mare, dove presso il Nautilus diving center ci aspettano Davide Mottola e il suo staff.
In meno di un anno è il terzo giro che facciamo su questo strepitoso relitto, la buona visibilità che spesso si incontra, pedagno fisso, fanno di questa immersione un tuffo impegnativo ma con logistica favorevole.
il Tirpiz è coricato sul fianco di sinistra, su un fondale di circa 85 metri, ma le sue imponenti dimensioni fanno si che in alcuni punti il relitto tocchi una profondità minima di 70 metri.
Disegno Michele Geraci




 







Torniamo all’immersione. Oltre a me e Dario , ci sono un gruppo di Belgi, una decida di divers  alcuni in circuito aperto altri in reb, istruttori ,corsisti, insomma un bel  club. La barca è grande e gli spazi ci sono.


Poco dopo le 9:30 molliamo gli ormeggi, la giornata è splendida, mare forza lago, sole, condizioni ottime!
Un buon odore di basilico ci accompagna durante il tragitto, dalla cucina stanno preparando qualcosa per il post immersione, nel frattempo vestiamo le mute, saremo i primi a scendere dal momento che abbiamo un run time di 110 minuti molto di più rispetto ai ragazzi belgi che sono di corso.
Ci siamo, ormeggiamo. Corrente assente, mi vesto le tre stage direttamente in barca e giù in acqua.
Il plan prevede 20/25 minuti sul relitto, dipenderà dai consumi.
Bottom gas 14/45
Deco gas  25/30 -50/15 –Oxy.

Siamo i primi a scendere, non avvertiamo corrente e tiriamo giù dritti senza fermarci. Da 60 mt si inizia a materializzare davanti a noi il relitto, la visibilità è davvero molto buona, 3 minuti 74 mt mi lascio sfilare davanti la coperta della nave.
Sulla parte superficiale del relitto 70/75 metri c’è una bella luminosità.
Il colpo d’occhio è fantastico, il relitto è completamente avvolto da spugne gialle, nuvole di anthias rosa si muovono freneticamente, sembra un reef di un mare tropicale.
Questa nave è enorme, lo scooter ci permetterebbe di visitare anche la parte di prua, ma aimè ne sono sprovvisto, ci concentriamo sul castello e le stive di poppa.

La conoscenza di questa nave si sempre più “profonda” e cerco di soffermarmi su particolari che negli altri tuffi non avevo colto.
Ci affacciamo nelle stive a 78-mt anche qui buona visibilità, gli spazi sono ampi, ci sono scalette, grossi scorfani, appoggiati tra le lamiere. Raggiungiamo il castello di comando, si vedo i finestroni, corrimani, gli argani porta scialuppe, i bighi di carico sono poggiati sul fondo.
Al 13’ Invertiamo il senso di marcia e ci alziamo di qualche metro, ci portiamo in prossimità dello squarcio che c’è sulla chiglia, ci guardiamo dentro, poco distante è cresciuto un bel ramo di corallo nero.Uno sguardo al manometro e aimè mi indica che si è fatta l’ora di salutare il relitto, sono trascorsi 23 minuti.

Profilo












Iniziamo la decompressione a 54mt passo al 1°gas decompressivo. Metro dopo metro arriviamo a 40 metri incontriamo Federico ( safety diver) ,Ok di rito e  gli segnalo che laggiù è stato davvero bello!
La mancanza di corrente ci permette di fare un deco in libera senza affollarci sulla cima. Una volta usate le mix deco, mi alleggerisco passandole al safety diver e rimango comodo a 6mt con il solo oxy a completare la decompressione.
Torniamo all'aria dopo 115 minuti, ad aspettarci in barca delle sfiziosissime bruschette pomodoro e basilico, che divoriamo ancora con la muta addosso. Dario mi comunica che la telecamera  ha fatto cilecca, peccato, visto le condizioni avrebbe fatto davvero un gran video. Rientriamo in porto tra fiumi di parole, assaporando un buon caffè caldo, soddisfatti della bella esperienza appena vissuta ,insomma una gran bella giornata! il Tirpiz è davvero uno dei più bei relitti sui cui mi sia immerso! La prossima volta con lo scooter si va a prua!!
Bruschettiamo

lo sbarco




venerdì 19 agosto 2016

Tek dive Relitto Kt Sestri levante!

Appena rientrato dalle ferie subito sotto con la tek con un bel giretto sul relitto del Kt!! Buona visibilità ,molti dentici. A mio avviso uno dei relitti più suggestivi del mar Ligure!!!
  • Bottom time  25
  • Bottom gas 20/15
  • Deco gas  50 -OXY
  • Run time :70'


Back to UJ2216 - Ex Eros from Dario Lupi on Vimeo.

sabato 16 luglio 2016

Haven :Elica,Timone, coperta Luglio 2016

Raggiungiamo Arenzano poco dopo le 8, scarichiamo le nostre attrezzature al diving, dove ad aspettarci ci sono il buon Pippo in costume e ciabatte  e sua moglie, il mastino Vladi. Subito ci mettono sotto, firma qua, scarica , monta là , muovetevi che dobbiamo imbarcarci per le 9... Pippo ha una fottuta fretta. Noi siamo in perfetto orario, ma c'è un gruppo di Tedeschi che vogliono entrare in acqua per primi per recuperare una torcia persa il giorno prima e lo staff del diving ci pressa nel prepararci come non mai. La nostra destinazione iniziale non era Haven ,ma un relitto più fondo , ma come spesso accade organizzare tuffi ipossici , non è facile a livello logistico , spesso non si raggiunge numero di partecipanti, spesso i diving hanno altre uscite in programma. Haven è una garanzia , a mio avviso un bel relitto che permette di fare una multilivello di sicuro interesse. Torniamo all'immersione, un piccolo problema al primo stadio del bibo ci fa ritardare ulteriormente. Mi faccio prestare un erogatore da Pippo, monto, verifico  e via mi imbarco già completamente vestito. Prima di imbarcarmi una bella rinfrescata con la canna dell'acqua è d'obbligo e  dopo cinque minuti, siamo sulla verticale dell'Haven. 
Per questa immersione abbiamo programmato un 30 di fondo , vorremmo visitare elica, timone, sala macchine e coperta di prua.
Siamo belli ricchi di elio, 13/55 -25/40-50/20 OXY eravamo destinati altrove.....
Dario mix Standard UTR, elio a strafottere!! Ma anche io non scherzo
Al segnale di ok,  scendiamo lungo la cima ,in meno di un minuto arriviamo sul relitto. Sulla plancia i fenomeni dei tedeschi , hanno lasciato un bel gruppo di stage ...portarsele dietro no??? vabbè.. fatti loro.... La visibilità non è al top  e c'è pure una bella correntina. Cambiamo quanto pianificato e anziché scendere sul lato di dritta scendiamo lungo la fiancata opposta al riparo della corrente. Saltiamo la balaustra e giù ci lasciamo cadere vs il fondo. La visibilità non è delle migliori e più scendiamo più peggiora. Una bella rete penzolante completa il quadro. Corrente, rete, torbo , mix perfetto per rendere ancora più complesso il tuffo sull'elica a 80mt.Vedo nel torbo apparire delle luci, non sono quelle di Dario, non siamo gli unici sull'elica, ci sono altri 2 divers. Arriviamo tra elica e timone , facciamo un piccolo giro ,diamo un occhiata, non ci sono le condizioni per fare chissà quale permanenza ci stacchiamo e ci godiamo il timone che a mio avviso è spettacolare e imponente più dell'elica fino ad arrivare a 65mt dove c'è la testa e la visibilità migliora decisamente. Torniamo sulla coperta, Ci dirigiamo verso il castello, incrociamo un gruppo di divers li saluto. Un occhiata al basso verso l'alto al fumaiolo , ci portiamo sul boccaporto sale macchine che si alza rispetto alla coperta -54 di qualche metro .Mi calo timidamente dentro. Il buco è enorme. Penso scenda verticale fino a 70/75metri, scendo fino a 60, curioso rimanendo sempre con la luce a vista. Tubi , balconcini, bisognerebbe dedicargli un immersine solo all'esplorazione della sala macchine. Ritorniamo sulla coperta, la corrente tira e bisogna cercare riparo sul lato di sinistra, ci muoviamo in maniera opposta rispetto a quanto pianificato ,ma muoversi con corrente e tre stage  non è banale. Passiamo sotto le alette e raggiungiamo il ponte di coperta di prua .La visibilità migliora decisamente .Dario durante il briefing mi avete indicato che poco distante dalla sala pompe  , in prossimità di alcune scalette sul ponte ci sono delle tane di cernie .Caspita aveva ragione , ne conto tre, una abbastanza grande che si muove tra le lamiere. E' il 28 siamo ancora sulla coperta , un ultima occhiata alla sala pompe e ora stacchiamo risalendo lungo la murata di prua, curiosando tra le finestrelle. Raggiungiamo la cima e tappa dopo tappa completiamo la nostra decompressione e al 100 riemergiamo.

Haven Wreck - Propeller Reloaded from Dario Lupi on Vimeo.
On the Haven Deck from Dario Lupi on Vimeo.

mercoledì 6 luglio 2016

Isola del Giglio Tek dives

Sull'isola del Giglio ho avuto il piacere di fare diverse immersioni durante gli anni.
Immersioni tranquille e spensierate ,con mono entro i 40mt.
Prevalentemente per ottimizzare la logistica familiare mi sono immerso quasi sempre con i diving di Campese, non sempre trovandomi bene!
Sul forum di Fondali.it ho avuto modo di conoscere Gianmaria , titolare  dell' International Diving di Giglio Porto, al quale mi sono appoggiato.
Immersioni decompression in aria con profondità entro 50/55mt con decompressione in ean50 e oxy .
I tuffi sono stati tutti e tre di buon livello. 
A Cala Cupa: punto di immersione è la piccola insenatura proprio sotto la torre del lazzaretto abbiamo potuto ammirare  un bel ramo di Gerardia Savaglia intorno ai 40metri.Proseguendo in profondità un bel giardino  di Gorgonie rosse per poi lasciare spazio insolitamente  a 50metri di nuovo alle Gorgonie Gialle .Durante la deco due polpi affiancati nelle tane, qualche bel scorfanotto hanno chiuso immersione.
 







Punta Radice: l''ambiente subacqueo è caratterizzato da un fondale estremamente vario: lingue di sabbia, formazioni di grossi scogli e pareti rocciose ricoperte da Gorgonie rosse sulle quali non potevano mancare  gli immancabili astrospartus di varie dimensioni. Spettacolare la  grotta ad oltre 40 metri con gigantesco Astice e  completamente piena di gamberi tra cui sbucava anche un bel Gronco     

Scole esterne sud: scendendo sui primi massoni e proseguendo in direzione della cresta che troviamo sotto di noi,da prima incontriamo dei pinnacoli che ricamano una suggestiva cresta tutta ricoperta da coralligeno, poi tuffandoci nel blu, si costeggia una parete che curva in direzione dell'isola e sprofonda incontrando la sabbia a 60 metri. Tutta la parete è ricoperta da Gorgonie rosse  di notevole dimensione, dove trovano dimora degli astrospartus  impressionanti. Spettacolare una grossa rete completamente avvolta da spugne e gorgonie .Aragoste, musdelle , grossi scorfani, in risalita branco di barracuda, durante la deco. Che dire... quest'anno ho trovato le acque del Giglio, davvero in ottimo stato e ricche di pesce, diciamo oltre le aspettative. Si sono fatti incontri interessanti , permanenze discrete per i tempi dell'aria,  ad ammirare fondali colorati in una acqua cristallina.
Ottimo anche il supporto del diving International di Gianni che mi ha messo a disposizione un bibombola e ricaricato le stage(unico sull'isola che ricarica mix) , in un contesto simpatico e professionale!









domenica 12 giugno 2016

Trimix Dive Relitto del Tirpiz -85 " il ritorno"

Durante la settimana che precede questa immersione ,l'occhio è continuamente
sulle previsioni meteo che danno per Domenica onde alte quasi un metro. Incertezza la fa da padrona, siamo in contatto giornaliero con il Mottola , titolare del Nautilus Diving di Marina degli Aregai  per fare il punto sulla situazione.
Le previsioni cambiano continuamente e la possibilità che questa immersioni salti sono concrete.
Nel frattempo siamo pronti e abbiamo i bibombola carichi di mix ipossiche.
Nella giornata di Sabato dopo una prima disdetta ,ricevo una seconda telefonata nel pomeriggio che mi dice che il vento è di nuovo cambiato e che immersione è confermata! L'entusiasmo è alle stelle. Immersione sul Tirpiz la stiamo organizzando da un po' !
La mattina seguente caricate le attrezzature e dopo aver percorso 300km raggiungiamo Marina degli Aregai.
Per questo tuffo siamo in tre: io, Dario e Omar e altri tre tek Francesi in circuito chiuso
Tutti "scooterati",unico a pinne sono io. Su questo relitto vuoi per le condizioni di corrente e vuoi per la grandezza, lo scooter è davvero indicato, mi devo attrezzare!!
Mentre assembliamo le attrezzature, rientra una barca di sub che si sono immersi sulla secca di S. Stefano, ci riportato che c'è un fiume di corrente e  il mare non è calmo, azz!!! son cazzi!!.
Ricordo che durante il tuffo di Ottobre in discesa la corrente era davvero impetuosa. Sono un po' preoccupato, ma allo stesso tempo desideroso di riscendere sul Tirpiz.
Gestire ingombro di 3 stage e il peso del bibo 16+16 con onde e corrente ci richiederà un ulteriore impegno, non si può pensare di aver sempre le condizioni ottimali. Partiamo.
Arriviamo sul relitto  che per occasione è stato ripedagnato adeguatamente qualche giorno prima e ormeggiamo. Assistenza in barca è al top ,e in breve tempo ci aiutano  a vestire 3 stage, scooter e visto il rollio della barca non è stata cosa semplice .Corrente c'è ne è meno del previsto. Acqua è di un azzurro magnetico, limpidissima.
Il Tirpiz è coricato sul fianco di sinistra, su un fondale di circa 85 metri, ma le sue imponenti dimensioni fanno sì che in alcuni punti il relitto tocchi una profondità minima di 70 metri.
Abbiamo pianificato 20@80  Mix 14/50 per fondo. Decompressione con  35/20 -50- Ossigeno.


La discesa corre veloce , da 50 metri si vede distintamente il relitto ,la visibilità è spaziale, in meno di 3 minuti arriviamo sul relitto  -70 metri. Il pedagno è fissato al braccio porta scialuppa in prossimità di un castello di centro nave. Corrimano , finestrelle , balconcini, il relitto prende forma. Ci lasciamo scivolare vs il fondo ci sono le grosse stive e scalette. Dario nel frattempo ci sta impiegando un po' a scendere , lo aspettiamo. Ci lasciamo il relitto alla nostra destra e iniziamo il giro sul fondo dove la visibilità peggiora sensibilmente. Troviamo il fumaiolo, bighi di carico, tra i quali sulla sabbia troviamo una decina di aragoste a passeggio ,Omar mi indica un grosso scorfano.Raggiungiamo il castello di poppa siamo il leggero ritardo rispetto al giro fatto altra volta ,un occhiata veloce siamo al 13' è ora di rientrare ,invertiamo il senso di marcia .
Nel frattempo i buddy con gli scooter si sono fatti un giretto nelle stive io rimango esterno , è il 20' è ora di andare.Risaliamo sulla chiglia della nave che è un vero proprio giardino di spugne gialle e nuvole di anthias dove a darci ultimo saluto troviamo due grossi pesci luna, spettacolo! che super Tirpiz! .
Ora comincia la parte più delicata dell'immersione la decompressione. Metro dopo metro guadagniamo quota. A 36mt incontriamo il safety diver Federico, gli segnaliamo che è tutto ok e successivamente gli molliamo le stage del 35/20 e ean50 dopo averle utilizzate. Più ci avviciniamo in superficie e più la corrente si fa sentire, mi attacco con la jon line e devo dire che tra i Francesi attaccati a mano e i miei buddy con il grilletto dello scooter  sempre schiacciato mi sa che sono quello che se la passa meglio :)
Riemergo dopo 105' , il mare ha  mollato, in barca hanno preparato un ottima pasta con cozze appena raccolte, lasciamo che la gioia si prenda possesso di noi. Il Tirpiz è davvero un bel relitto, grande, molto grande, che merita davvero molte  immersioni. Ci torneremo !!! Dopo esser passati prima dal Ravenna -90m
Video girano dai Francesi Laurent Boulmier.
 
 

venerdì 10 giugno 2016

Trimix dive Secca Sant'Antonio 70mt

Oggi con il Maurino neo brevettato Trimix diver Tdi abbiamo programmato un bel tuffo su una secca fonda del ponente ligure.
In questi anni ho avuto il piacere di immergermi su diverse secche della zona ,tutte molte belle, colorate e ricche di pesce, ma quella che abbiamo in programma oggi è davvero tra le più suggestive.
Sto parlando della secca di Sant'Antonio  è una Meravigliosa secca non molto lontano dal porto di Finale Ligure. L'immersione per profondità e presenza a volte di corrente, è riservata a subacquei esperti. Si compone di due grossi scogli che iniziano a 63mt separati tra loro da un lembo di sabbia che sale dal fondo come a formare una sella, il colpo d'occhio è suggestivo nel vedere tutte le gorgonie coloratissime che la ricoprono. La giornata è splendida, soleggiata, mare calmo.Molliamo gli ormeggi poco dopo le 14:00 dal piccolo moletto della spiaggia di Spotorno già piena di bagnati che assaporano la giornata estiva. Per questo tuffo ci siamo appoggiati al solito Neresosub. Abbiamo la barca tutta per noi e durante il tragitto vestiamo "comodamente" i nostri bz 400 e successivamente le nostre mute stagne.
Abbiamo programmato 20minuti a 70metri con un attrezzatura leggera bibo 12+12 caricato con un ottimo trimix 17/35, ean50 e ossigeno per la decompressione. La navigazione scorre veloce ammiriamo la bellezza della falesia di Caponoli e  piccole baie dal mar color turchese.
Dopo 15' di navigazione, ci siamo,Tato rallenta  e inizia a scandagliare il fondale , in cerca della  secca.
Ecoscandaglio segna 70,68,67 cerca di trovare il capello che è poco più in alto ,ci siamo 65, lo trova, lancia il pedagno...
Dalla leggera fatica per individuare la secca e dalle parole di Tato e dalla rilevazione dell'ecoscandaglio, ho impressione che questa volta il pedango non sia caduto proprio sul cappello a 63mt ma direttamente sul fondo a 70mt.

Completiamo la nostra vestizione e  indossiamo le decompressive in barca. Tato si avvicina al pedagno e via saltiamo  in acqua. Dopo i controlli di rito ci lasciamo scivolare nell'acqua blu.Scendiamo veloci. Quando passo i 60mt e non vedo ancora apparire la secca mi rendo conto che quanto percepito è realtà: 70mt pedagno caduto sul fondo ma fortunatamente accanto alla secca. Mi guardo alle spalle ,Maurino ha tenuto il passo è arrivato sul fondo , siamo a 70mt , segno di ok e iniziamo il nostro giro. Lo scenario è davvero esaltante .Paramuricee rosse e gialle , ricci matita , spugne gialle. Dopo qualche minuto ci da il benvenuto un bel pesce san pietro,probabilmente incuriosito dalle nostre bolle è venuto a vedere chi sono questi strani pesci...
Proseguiamo a girare intorno a questo panettone tenendo la batimetrica dei 68mt, incrociamo una grossa cernia da fondale in una spacca, davvero enorme, per nulla intimorita si lascia osservare da vicino. Strano incontrarle a 70mt non mi era mai capitato. Un bell'astrospartos è appoggiato sui rami di una gorgonia, lo indico a Mauro. Ricci melone, murene  sbucano in ogni dove, stiamo facendo il pieno di emozioni e di incontri!!! Gorgonie arancioni oltre alle paramuircee bicolori rendono lo scenario superlativo. Il tempo di fondo è sempre troppo breve ed aimè dobbiamo andarcene. Prima di risalire  un ultimo saluto al San Pietro ma  è solo un arrivederci , su questa secca voglio assolutamente tornarci e fare più tempo ma con  il 12+12 abbiamo già fatto abbastanza. Partiamo con risalita in libera dai  65 e metro dopo metro completiamo la nostra decompressione. All'uscita il Maurino è davvero soddisfatto e io con lui. Ci raccontiamo la belle esperienza appena vissuta e  lentamente torniamo verso Spotorno soddisfatti dello spettacolo che la secca di Sant'Antonio ci ha regalato!


Video di un tuffo  Girato ad Ottobre 2020 non riferito a questo racconto ma tuffo altrettanto strepitoso, fatto in scooter, By Repetti Marco

domenica 22 maggio 2016

Doppio tuffo Trimix Corallone/Dente dell'uomo -80mt

Domenica 22 Maggio
Sugli scogli del Corallone giù un bel ipossicone !!!!
Oggi dopo il tuffo di dicembre siamo tornati con Dario su questo fantastico sito di immersione. Giornata splendida,mare calmo, barca tutto per noi, visibilità 10/15 mt

Descrizione immersione
Un gruppo di scogli che scendono ripidi formando suggestive pareti, colorate dalla presenza di grossi ventagli di gorgonie rosse, gerardia savaglia
Due scogli alla profondità circa di 80 mt formano un canalone veramente bello sul lato di levante un bellissimo ramo di corallo nero di dimensioni ragguardevoli.
E' il regno delle aragoste, astrostparus ,ricci matita, ricci melone,  mustelle e grossi esemplari di gronchi
MIN. 72 m. - MAX 85 m.

Dati immersione:
Max depth :83
Bottom time: 22
Bottom gas: Tmx 14/50
Deco gas: 35/30 -Ean50- Oxy
Run time: 105 (pasto deco vpm)
Diving:Nereo sub




Lunedì 13 Giugno
Dopo immersione di ieri sul Tirpiz, oggi Lunedì è il turno Corallone/Dente dall'uomo.
Ormai è il terzo tuffo che facciamo su questi fantastici scogli , la conoscenza del luogo si fa sempre più profonda..... La visibilità che troviamo è straordinaria la più bella mai trovata, da 60 mt si vedeva , nitidamente inizio della franata. Il Pedagno è caduto bene e tenendo la parete sulla destra raggiungiamo il giardino di corallo nero a -80mt. E proprio li tra questo giardino incantato tra i rami bianchi del corallo nero ,un pesce luna gigantesco, per nulla intimorito della nostra presenza. Magia pura, attimi per cui vale la pena vivere tutto sto manicomio.Che emozione , che spettacolo pazzesco che ci sta regalando il nostro mare... Pesce luna  a 80mt in un giardino di Corallo nero, fantastico!!!
Lo lasciamo  per goderci i bei rami di gerardia savaglia e le gigantesche gorgonie. C'è molta corrente che tiene acqua pulita e le gorgonie  tutte aperte. Ritorniamo intorno al 20' ancora sul corallo nero e troviamo ancora li pesce luna, un ultimo saluto e si è fatta davvero ora di andare.



Dati immersione:
Max depth :81
Bottom time: 22
Bottom gas: Tmx 15/48
Deco gas: 35/20 -Ean50- Oxy
Run time: 110
Diving:Nereo sub




lunedì 7 marzo 2016

Faglia Juancito ,Trimix dive 75mt


>Nel lago di Lecco a 6km dal porticciolo di Parè , in prossimità del ristorante Juancito cento metri prima, c'è un piccolo posteggio sulla destra ,dove da un sentiero si accede al lago. Immersione prende il nome dal ristorane, il giro solitamente avviene su una spettacolare parete di roccia calcarea che termina a 50/55 metri. A 50metri possiamo trovare una grossa volta che rientra per alcuni metri nella parete chiamata "la grotta Cousteau ", per via di una targa fissata all'interno. Proseguendo per circa 100 metri da questa prima grotta, dalla profondità di 47metri parte un ulteriore parete, caratterizzata da un ampia faglia che si allarga sempre di più con aumentare della profondità, permettendo al subacqueo di entrare  e termina  su un fondo a circa 105mt. In altre occasioni respirando aria  ci siamo affacciandoci per qualche minuto in questo burrone,  arrivando a 60mt .Oggi con  Dario e il mio amico e istruttore Gianluca siamo diretti dentro al "Faglione del Juancito  e faremo un immersione di 20 minuti a 70metri respirando trimix. Il ritrovo è alle 8:30 , con noi ci saranno anche Luciano e Marco, allievi di Gianluca,  in circuito chiuso ,mentre io Dario e Gianluca ,saremo in circuito aperto. La natura affascina è dà spettacolo , il lago è circondato da montagne con cime innevate, un bel sole caldo inizia a scaldarci  e complice Eudi di Bologna troviamo comodamente parcheggio tutti a fianco e iniziamo a preparare le nostre attrezzature.

Chiacchieriamo di subacquea in particolar modo di rebreather, me ne fanno vestire uno per farmi "sentire il peso", ci scambiamo impressioni su attrezzature, fiumi di parole, intanto si son fatte le 10 e siamo ancora all'asciutto. Mannaggia siamo davvero lenti a prepararci... Per ottimizzare la logistica  e calarci direttamente all'interno della faglia, ci organizzeremo cosi:

Gianluca con lo scooter si porterà all'ingresso delle faglia 47mt, manderà in superficie il pallone  che assicurerà con il reel ad una sagola che si trova all'ingresso della faglia. Nel frattempo io e Dario prese le mire a terra iniziamo a  portarci a oltre 200mt da  riva dove da un momento all'altro ci aspettiamo di vedere apparire il pallone. Marco e Luciano con i reb scenderanno dopo.

Per questo tuffo ho 4800litri di un ottimo trimix  16/30 che alla massima profondità di darà una end di 40/42mt . 35/20, ean50, oxy per completare la decompressione.

Siamo a mollo in mezzo al lago davvero lontani da riva in attesa che appaia sto benedetto pallone, ci guardiamo attorno ed eccolo finalmente! Nonostante la lunga pinneggiata , siamo lontani ancora una trentina di metri lo raggiungiamo. Ok si va, ci siamo, sgonfiamo i gav e via verso il faglione. Seguo la cima ,vengo investito dalle bolle di Gianluca che ci sta aspettando sul fondo , arrivo sul fondo 2 minuti 47metri,ok di conferma al boss ma dove è Dario? guardo su non lo vedo , guardo dietro nulla, dove è finito? Guardo Gianluca dove cazz è?...eccolo ci siamo, vedo i fari della telecamera, siamo in discreto ritardo vabbè scendiamo .Scopriremo una volta tornati in superficie che un problema di compensazione ha ritardo la discesa. La visibilità non è eccezionale ,anzi per la quota a cui troviamo fa cagare! Oltre i 60metri migliora decisamente, entriamo nella faglia.

La faglia è come se fosse una frattura all'interno della parete , mi lascio cadere all'interno fino a raggiungere la massima profondità di 75 metri. Le pareti parallele creano un canyon ,questa roccia calcarea che ti sovrasta  rende tutto davvero molto suggestivo, mi spingo ancora all'interno e cerco di catturare delle immagini dal basso verso altro  che porterò come ricordo con me in superficie .Nel frattempo Gianluca ci lascia  tra lancio del pedagno e il tempo che ci abbiamo  impiegato per scendere è giù da un pò di tempo. Risaliamo qualche metro lo saluto e poi riscendiamo nella faglia, rimaniamo in quota sospesi in questo burrone .Dopo aver approfondito la questione faglia,costeggiamo la parete in direzione Lecco mantenendo la quota di 70 metri. La parete è una murata verticale come quella del Moregallo, bellissima!

Invertiamo il senso di marcia e al 19' risaliamo da dove siamo arrivati  all'interno della spaccatura. Nel frattempo stanno scendendo Marco e Luciano , li salutiamo e via verso la superficie .La risalita procede lenta e metro dopo metro raggiungiamo altra parete su cui completiamo la decompressione,  a 21metri dopo il passaggio ean50, sparo su il pallone, a 6 metri incontriamo anche Gianluca che con reel  e scooter tra le mani sta completando la sua deco. Troviamo un crocefisso a cui moschettono il reel al braccio di Gesù cristo e me vado al pascolo a 6metri con ossigeno. Al 80' ritorniamo all’aria .Anche in questa immersione utilizzando argon devo dire che ho tenuto bene il runtime invernale ,guadagniamo uscita risalendo tra sassi insidiosi e svestite le attrezzature ci raccontiamo la nostra esperienza e pensiamo già alla prossima avventura nel faglione, ma questa volta  fino al capolinea.





Paolinus , Gianluca e il Sottoscritto in tappa from Dario Lupi on Vimeo.





Paolino e Gianluca
Rebdivers