sabato 5 giugno 2021

Piroscafo Ravenna 90mt "Il Ritorno"

Il piroscafo postale Ravenna è un relitto affondato al largo di Andora su un fondale tra gli 83/90mt.

L'affondamento è stato causato da parte di un sommergibile tedesco. Era il 1917, prima guerra mondiale, i 272 naufraghi furono salvati grazie all'intervento da terra, ci furono 6 morti.

 




Il Ravenna non è un tuffo semplice, spesso spazzato da forti correnti sia in superficie che sul fondo, che richiedono un'attenta assistenza logistica e un'attenta pianificazione del tuffo.

Per questa immersione ci siamo affidati ai ragazzi dello Sport 7 di Andora, è il diving più accreditato per organizzare questo tuffo.

Il team è composto da: Filippo Mauri (primo tuffo sul Ravenna nel 2006 quando a bordo c'erano ancora i passeggeri -cit.), Luigi Bagnasco (unico diver in eccr con cui ci siamo già immersi sia sul Ravenna che su altri relitti fondi a tre cifre), Dario Lupi (buddy decennale e cameramen del gruppo), e, infine, il sottoscritto l’organizzatore.

 

Ad aspettarci ad Andora Stefano Dal Dosso e il suo staff. Oggi vareremo il gommone per la nuova stagione 2021 avendo anche occasione di battezzare i nuovi tubolari. Saluti di rito e subito sotto a caricare le nostre attrezzature.



Bibo e 3 stage per noi in circuito aperto, Reb e 4 stage per Luigi, tutti con scooter: impensabile fare questa immersione senza.

Poco dopo le 9 molliamo gli ormeggi, il sole si fa largo tra le nuove come da previsioni. Oltre ai noi ci sono 4 assistenti di superficie, dettaglio non da poco per gestire al meglio le fasi di vestizione e di entrata in acqua, qui particolarmente delicate.

 

Dopo pochi minuti di navigazione, accendiamo l'ecoscandaglio ed ecco apparire il Ravenna.

Sulla verticale troviamo un pescatore che è posizionato esattamente dove solitamente Stefano lancia il pedagno, ci assicuriamo che non sia ormeggiato e che non ci crei impicci,ci spostiamo di poco e lanciamo... la cima si srotola e corre a tutta velocità verso il fondo. Ora aspettiamo il verdetto della corrente, vera insidia di questa immersione.

Ripassiamo sulla cima di discesa e sembra che ci dica bene: oggi non c'è corrente o quanto meno ce n'è poca!! il verdetto unanime di Stefano e dello staff ci rassicura: oggi non ci sarà da "tribulare"  è quello che volevo sentirmi dire: Fantastico, si va!

Come da schema accordato vestiamo tutti quattro bibo e reb sul gommone ma poi salteremo in acqua a coppie di due. I primi Luigi e Dario, hanno le telecamere e hanno bisogno di qualche minuto in più per sistemarsi in superficie, a seguire io e Filippo. Tutti saltiamo con due stage già clippate sul gommone, al fine di evitare al minimo lo scarroccio in superficie vestendo cosi in acqua solo ossigeno e scooter.

E' il nostro turno: gav gonfio, capriola, in acqua, acchiappa lo scooter, stage di oxy e prontissimo a guadagnare la cima,  se non prima di rischiare che Filippo mi cadesse addosso con il suo d18 prontamente avvisato dallo staff che la sotto c'ero io!!! 

 

Finalmente ci siamo, pronti per questa avventura,  radunati a pelo d'acqua al segno di ok si parte a tutto gas verso il Ravenna.

La discesa scorre bene, la corrente non manca ma è gestibile, certo non bisogna distrarsi, diversamente di perderebbe la cima. Filippo arriva giù in due minuti, Luigi posiziona la strobo, si apre il sipario: il Ravenna ci mostra subito la sua parte migliore.Il pedagno è caduto proprio nella parte più suggestiva della nave: la prua.

L'impatto è notevole, rivolto verso l'alto, con il suo fantastico tagliare avvolto da grossi rami di corallo nero, non ti può lasciare indifferente. 



La visibilità è più che buona, siamo a 90 metri c'è luce, c'è chiarore, il fondo di sabbia bianca crea luminosità. La nave è divisa in tre parti la prua dove siamo atterrati ,la parte centrale e la poppa.

Ci dirigiamo verso il corpo centrale, davanti a noi la stiva di prua dove grosse balle di cotone fuoriescono, ai lati grossi rami di corallo nero un pò ovunque. Attraversiamo la nave al centro sorvolando il cassero, nel mezzo trovo il fumaiolo o quanto meno la zona che l'ospitava, ci portiamo sulla murata di sinistra e ci dirigiamo verso poppa. Su questo relitto sia dal primo tuffo ho sempre avuto un bel senso dell'orientamento, sarà come è fatto, ma si riescono a prendere dei buoni riferimenti.  Giriamo intorno alla poppa, cerco la pala dell'elica ma non la trovo, ci riportiamo sulla murata di destra passando dalla stiva di poppa anche lei piena di grosse balle di cotone. La murata di dritta è un immersione a se. Trattasi di un parete completamente tappezzate da gorgonie bicolori che assieme a corallo nero presenti ovunque fanno di questa immersione un tuffo naturalistico e tuffo sul relitto assieme. Mi riporto nuovamente  sulla prua e sul tagliamare, mi stacco per avere una visione dal basso verso l'alto, il controluce con la battagliola e il corallo nero è un incanto. Trascorro ancora qualche minuto e vedo una grossa granceola, la indico prima a Filippo, il quale si rende conto che è prigioniera in una rete. Sta quasi arrivando il 25' ma non si perde d'animo e coltello alla mano la libera, gran gesto.

 

Il tempo di fondo è finito, per 25 di fondo tra gli 80/90mt ora ci spettano 100 minuti di decompressione.



La decompressione scorre avvolta nei nostri pensieri tra cambi gas e giri bombole, ai 21 mt ci spostiamo tutti lungo la cima calata dalla superficie cosi da sganciarci dalla cima principale e andare in drift.

Riemergo per primo al 124' , a seguire siamo tutti sul gommone , felici  ce la raccontiamo soddisfatti per la bellissima esperienza vissuta.





Si rientra in porto tra fiumi di parole e dopo aver scaricato si festeggia tutti assieme con le gambe sotto il tavolo. L'ospitalità del diving 7 di Andora è davvero al top, almeno una decina di bottiglie di prosecco, spaghettino di pesce, dolce, caffe e ammazza caffè. Grande assente l'acqua gasata o liscia, la prossima volta la portiamo noi :) :) :)

Video by Bagnasco Luigi

4 commenti:

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