giovedì 4 luglio 2024

Cromarty wreck 85/95mt

Ci troviamo sopra il relitto del Cromarty, cercando la linea di discesa fissata un anno fa da Michele ed Hermes, ma questa volta è introvabile. Michele si immerge, ma invano; le mareggiate invernali l'hanno probabilmente strappata via.

Il Cromarty, un dragamine inglese gemello del FELIXSTOWE, misura 54,9 x 8,8 x 3 m. Affondato a causa di una mina che ha distrutto la prua, giace a 95 metri di profondità in assetto di navigazione. Il relitto è in condizioni eccellenti, anche per il fatto di essere poco esplorato.








Con il punto GPS stabilizzato sul relitto, lanciamo un pedagno mobile per garantirci una linea di discesa; ora è il nostro turno di scoprire dove è atterrato.

Le condizioni oggi sono mutate rispetto a ieri: c'è più vento e la corrente di superficie è più forte, ma è tutto gestibile con un po' di esperienza.

Ci tuffiamo già equipaggiati di stage e scooter per non disperderci durante la vestizione, ci raggruppiamo sulla cima, attendiamo Dario che tarda, e poi tutti giù verso il Cromarty.

Man mano che scendiamo, la visibilità aumenta. La discesa è rapida, con lo scooter diretto verso il basso; spero di incontrare presto la sagoma del relitto. A circa 70 metri, lo vediamo apparire magnifico dall'alto. Il pedagno è caduto vicino alla murata di sinistra, perfetto. La visibilità è migliore di ieri, cristallina. Filippo posiziona la strobo. 90 metri, ci raggruppiamo, si parte.

Anche questo relitto è spettacolare. Sul ponte ci sono tre armamenti: un cannone scudato, un cannone a canna singola sulla murata di sinistra e un cannone  sulla murata di destra.

Mitragliatrice murata sx

Cannone scudato coperta poppa

Disegno by Hermes Budroni






Mitragliatrice murata dx

Manica a vento coperta poppa


Il relitto si presenta come un'esplosione di colori, con gorgonie bicolori che fioriscono in abbondanza, e anche qui ci accoglie un magnifico San Pietro. Sulle passerelle si possono osservare bombe di profondità e maniche a vento, mentre ai lati si trovano i bracci delle scialuppe di salvataggio; era qui che avremmo dovuto trovare il nostro filo guida, ma non c'è traccia, nemmeno l'ombra di una cima

Manica a vento coperta poppa

Bracci per movimentare scialuppe salvataggio


Bombe profondità estrema poppa

















All'estrema poppa ci sono due gruette completamente ricoperte di gorgonie. Facciamo la massima sull'elica a 95 metri, poi ritorniamo sul ponte dove mi soffermo sui tre pezzi di artiglieria, davvero suggestivi, per poi dirigerci verso la prua  dove la nave si è spezzata durante la collisione.

Gruette estrema poppa

Ci muoviamo in formazione sparsa lungo il relitto; la visibilità è buona e il relitto si gira agevolmente. Lungo la murata di sinistra si può osservare un orinatoio, che mostro felicemente ai miei compagni, i quali mi prenderanno in giro in superficie per il mio entusiasmo. Dopo 25 minuti intorno ai 90 metri, considerando che ieri abbiamo fatto un'immersione di 3 ore e oggi siamo di nuovo in acqua dopo un intervallo di superficie di appena 15 ore, decidiamo di staccare per poi completare la nostra decompressione al 145° minuto. Oggi niente Mobula in decompressione, ma siamo super soddisfatti per esserci immersi su un relitto ben conservato, ricco di dettagli e colori.

Rientrando verso Santa,  il vento, ormai più forte lo prendiamo di faccia , ci fa tornare zuppi ma felici. I tuffi su Da Noli e Cromarty resteranno un ricordo indelebile, e da domani ci dedicheremo a immersioni più tranquille sui relitti di Castelsardo.






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