sabato 1 giugno 2019

Trimix dive:Tirpiz Wreck 70/85mt

Report e filmatino dell'Amico Dario Lupi
Al Tirpitz Io, Paolino Altomare e Omar Novara siamo affezionati. E' li che ci siamo fatti le ossa per i tuffi ipossici. Ognuno di noi ha almeno 6 , 7 tuffi su quel relitto. Insomma negli anni sentiamo di avere un rapporto un po' speciale verso quel manufatto ( si, siamo effettivamente un po' strani per questo, ma di certe cose , già esserne consapevoli, è un primo punto di partenza) . Quello che rimane del mercantile tedesco è tutt'ora imponente e maestoso, come il nostro Davide Mottola ama narrarci e non gli si può dare assolutamente torto.
Il punto di immersione, a volte spazzato da forti correnti, gode anche di una visibilità notevole.

La giornata oggi era m e r a v i g l i o s a, mare una tavola, pochissima corrente . Condizioni ideali. Ci tengo a ribadirlo, perché la sopra, in passato abbiamo assistito a scene di diver che entravano in acqua per poi uscirne precipitosamente perché le condizioni non erano, a loro dire, percorribili. E' un sito che può riservare sorprese e anche spaventare, in funzione delle delle condizioni e delle aspettative del diver.
il Team
Oltre al sottoscritto e Paolino Altomare oggi si è aggiunto anche Andrea Guccione ottimo buddy di immersione, esperto e attento. Briefing del tuffo, gas, dotazioni, piani decompressivi , piani di contingenza, ordine di avanzamento del team, queste le informazioni che condividiamo. Poi ci vestiamo e entriamo in acqua. Check di superficie , controllo bolle e si va.



bigo e cassero
Un quanto di corrente in superficie e in discesa quasi nulla. Scendiamo seguendo la cima del pedagno, a -50 mi sembra di intravedere la murata del relitto.Penso: oggi le condizioni sono veramente eccezionali. Macché, non c'e' nessun relitto, sto continuando a scendere e la macchia che ho visto non ha nessuna voglia di concretizzarsi nel Tirpitz. La paraeidolia può giocare brutti scherzi. In realtà il relitto è la sotto, alla fine del pedagno, ma oggi non siamo stati fortunatissimi. A posteriori direi che c'era un po' di "foschia", quella visibilità migliore del "torbone" ma solo di un po'. La faccenda migliorava sulla murata di dritta e verso la chiglia, ma non era comunque un granché, specialmente per gli standard del sito.
lato di dritta
prua e corallo nero
Il relitto è maestoso, concrezionato e abitato. Abbiamo intravisto esemplari di pesce pelagico, che purtroppo si si sono tenuti troppo lontani per essere ripresi con dalla telecamera. Qualche aragosta sulla coperta, un'occhiata al corallo nero a prua, un giretto nelle stive, una spazzolata alla chiglia e la mezz'ora di fondo è trascorsa in un'attimo.


La corrente , non presente sul fondo, è comparsa però in risalita: 1 ora e mezzo di correntina fastidiosa, giusto per rendere più frizzanti i cambi gas e il giro delle stage. Comunque nel blu elettrico una risalita simile vola e non ci si annoia mai.
Come per gli altri tuffi i ricordi più preziosi di questa giornata li serberemo nella nostra memoria, ma qualche snippetino sono riuscito a metterlo insieme, giusto per l'album dei ricordi.
Un grazie a  Federico Gavino per il magistrale ruolo di pedagnatore "on demand" e safety diver d'eccellenza, come sempre,

Tirpitz Merchant Ship Wreck, dive on 1th June 2019 from Dario Lupi on Vimeo.

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